Cocktails a Firenze – Harry’s Bar e Thomas Martini

Il mondo della Mixology è affascinante perché ha molte facce, moderne, cult, inventive, fusion e classiche. L’Harry’s Bar di Firenze è una sicurezza per i cultori del settore, è uno dei luoghi più classici che mantiene la tradizione sin da quando è stato aperto ormai nel lontano 1953.

Harry's Bar a Firenze
Harry’s Bar a Firenze

Da allora sono cambiati poco sia l’arredamento che lo stile, impeccabile, con cui vengono proposti alcuni drink, esclusivi degli Harry’s Bar che si trovano sia a Parigi, a Venezia e a Firenze pur non avendo niente in comune con le relative proprietà.

Gli Harry's Bar
Gli Harry’s Bar

Ogni Bar ha la sua specialità servita in un bicchiere speciale diverso dal solito. Per l’Harry’s Bar di Firenze la specialità è il Bellini rigorosamente preparato, non come fanno quasi tutti con succo di pesca, ma con purea di pesca fresca che fa decisamente la differenza.

Il Bartender Thomas Martini prepara due Bellini da manuale
Il Bartender Thomas Martini prepara due Bellini da manuale

Dopo aver ascoltato, curiosi, alcuni aneddoti sul locale e su come sia riuscito indenne, dopo 6o anni dall’apertura, a mantenere quel suo fascino trattando tutti i clienti, sia la personalità o la star famosa, il professionista abituè o l’uomo di passaggio con lo stesso garbo e cura, affinché ognuno si sentisse a suo agio e potesse, anche al bisogno, “sfogarsi” con il barman che con molto discrezione ascolta senza “sentire, vedere o parlare” come testimonia la statuetta delle tre scimmie sagge, e in ogni momento

Le tre scimmie sagge
Le tre scimmie sagge

passasse dei momenti  piacevoli in modo da ricordare  sempre  l’Harry’s Bar Style.

Un menù, anni 90 con i prezzi in Lire, e gli immancabili stuzzichini
Un menù, anni 90 con i prezzi in Lire, e gli immancabili stuzzichini

I cocktail vengono tutti accompagnati, oltre che dalle più usuali patatine, olive e noccioline che stazionano perennemente rifornite sul bancone, da stuzzichini sfiziosi che arrivano dalla cucina, a noi sono toccati: crostini di pane integrale con fegato di maiale, cioccolato e marmellata di arance amare, mousse di baccalà e ratatouille di patate e polpo.

Thomas Martini e il Martini Gin alla moda Harry's Bar
Thomas Martini e il Martini Gin alla moda Harry’s Bar

Iniziamo la degustazione veramente con un pezzo cult della storia dell’Harry’s Bar, il Godè Martini (gin o vodka a piacimento), un vero drink da intenditori. Praticamente gin o vodka allo stato puro serviti nell’esclusivo bicchierino ghiacciato con una spruzzata di Martini. Diciamo che, vista l’alta gradazione alcolica, è consigliabile prima consumare qualche stuzzichino ma è ottimo. Ricordiamo che l’Harry’s Bar è stato premiato, a livello mondiale, nella World Martini Cocktail Review.

Cocktail Godè
Cocktail Godè

Per conoscere le mode e le tendenze degli altri Harry’s Bar, Thomas ci ha preparato un French 75, il cocktail simbolo dell’Harrys Bar di Parigi. Un delicato e piacevole mix tra succo di limone, gin, cointreau e champagne, inventato ben nel 1925 dall’allora proprietario.

France 75 servito nel bicchiere in Silver Plate con la parte superiore asportabile
French 75 servito nel bicchiere in Silver Plate con la parte superiore asportabile

Viene servito con una palla di ghiaccio che ha riposato raccolta nella buccia di un limone svuotato e con una spruzzata di fiori edibili. Da non perdere!

France 75
French 75

È bello stare al bancone, vedere, chi viene chi va, già ci rendiamo conto dei clienti abituali. Sentiamo Thomas che, mentre prepara drinks per gli altri clienti, racconta che quattro anni fa ha avuto l’onore di servire, qui a Firenze, un Martini (agitato non mescolato) a Roger Moore in persona, lo 007 britannico per eccellenza. Thomas ha una grande esperienza e una grande passione, (sarà mica per il cognome che porta?) nata già da piccolo quando ammirava il padre che per 40 anni ha fatto lo stesso lavoro e lui, per se stesso, non ha mai immaginato niente di diverso. Una grande scuola comunque è stata per lui quella di Biagio Zecchinelli del Grand Hotel De La Minerve a Roma, poi approfondita frequentando i corsi Aibes. Altra esperienza molto utile per Thomas è stata quella a Cortina d’Ampezzo, con Ursula Chioma all’Hotel Cristallo. Poi finalmente è arrivato a Firenze ma nel suo percorso ha sempre cercato di mantenere uno stile molto classico cercando però di perfezionare le tecniche di miscelazione anche con l’ausilio di nuove attrezzature. Qui all’Harry’s, collabora direttamente con il direttore Roberto Focardi e, essendo il Bar Manager, prepara lui i cocktail ma tutti i camerieri sono barman, spesso preparati professionalmente dallo stesso Thomas e sono in grado, all’occorrenza di aiutarlo o di sostituirlo.

Thomas Martini nella preparazione del France 75
Thomas Martini nella preparazione del French 75

Ogni compleanno del locale viene creato un drink nuovo e l’Amerigo, ideato appunto quattro anni fa  ne è un esempio. È molto piacevole e fresco, a base di vodka, ananas, salvia e vino bianco.

Amerigo
Amerigo

mentre proprio da pochi giorni, in occasione del lancio del libro sui 60 anni dell’Harry’s Bar, è nato il Florence 65, inconsueto e particolare di cui vi dico solo che troverete come ingrediente anche l’assenzio.

Florence 65
Florence 65

Comunque, a parte gli stuzzichini, l’Harry’s Bar, non è solo bar ma anche un ottimo ristorante, ma di questo magari ne parliamo un’altra volta.

Della serie “Cocktails a Firenze” sono stati pubblicati, incluso questo, anche altri articoli

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Contatti:

Harry’s Bar Firenze – Lungarno A. Vespucci 22/r – Firenze – Tel. +39 0552396700 – info@harrysbarfirenze.it

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Scritto da Marco Bechi +393394977937 mb@marcobechi.it