(Tutte le foto dell’articolo sono di Alireza Mohtashami)
Caffè dell’Oro, una ristorazione preziosa che appaga
Firenze è una città d’arte frequentata da moltissime persone da tutto il mondo e per i buongustai c’è Caffè dell’Oro, una ristorazione preziosa che appaga.
In realtà abbiamo scritto preziosa per giocare sul nome del ristorante che trova la sua origine dal vicino vicolo dell’Oro.
Ma alla fine cosa c’è di meglio e dunque di grande valore di una ristorazione che si rispetti che purtroppo non è ne scontata ne troppo comune?
Bisogna dire che la location è rara ed invidiabile infatti siamo al piano terra della residenza al numero 2P di Lungarno degli Acciaiuoli con vista in prima linea su Ponte Vecchio.
Non a caso sono stati allestiti dei salotti esterni affacciati sul tratto pedonale che costeggia l’Arno da cui si ammira il ponte che ospità gli orafi fiorentini.
Caffè dell’Oro è affascinante anche nella scelta degli arredi che ricordano un’atmosfera raffinata ispirata agli anni 50’, casual e dinamica ma che ricordano anche gli interni ed i complementi di arredo di una grande nave con i soffitti scuri e i pavimenti chiari.
Sia i turisti che i fiorentini possono goderne dalla colazione al dopo cena approfittando di spuntini, cocktail nel pomeriggio.
Chef Antonio Minichiello
Ci eravamo stati qualche tempo fa, quando era appena arrivato lo Chef Antonio Minichiello.
Il menù proposto oggi offre un’interpretazione contemporanea dei piatti della tradizione italiana che non può non conquistare anche i palati più esigenti, [noi lo siamo stati!]
Tutto merito della sua competenza e delle delicate contaminazioni di ingredienti e tecniche di preparazione internazionali.
Dalla nostra ultima visita c’è stata una grande evoluzione.
Gli ingredienti, di alta qualità, si esprimono con sapori netti e ben riconoscibili tutti generalmente con note di freschezza e leggerezza che li rende raffinati.
Ecco la mia sintetica analisi complessiva ed oggettiva sul ristorante contestualizzandone la tipologia:
Noi abbiamo assaggiato:
Starters e Tapas
Astice e zucca, Mela verde, maionese ai crostacei e camomilla, un antipasto dall’aspetto quasi essenziale ma che dimostra il suo gran carattere proponendo l’intrinseco sapore dell’astice, una corretta preparazione che, con freschezza, ne valorizza l’importanza rimanendo fedele al prelibato sapore.
Bao al vapore con Maialino In agrodolce, daikon e citronella, una tapas soffice al morso e sicuramente golosa che regala un benvenuto pieno di sapori gustosi.
Bun di Moeche, Granchio dal guscio morbido, insalata di zenzero, coriandolo, gel di limone e lavanda, la perfetta cottura lo rende scioglievole e leggero nel palato e il bun soffice, adagiato sull’insalta di zenzero, conferisce molta freschezza alla inconsueta e buonissima preparazione.
First Courses
Linguina “Gentile”, crudo di gamberi rossi, cime di rapa, stracciatella di bufala, alici e peperoncino, una scoperta, freschezza e sapore che allietano il palato con le festose note di mare e di verdure.
Un piatto centratissimo di grande soddisfazione gustativa e appagamento del palato proprio per la precisa combinazione degli ingredienti che si compenetrano ed esaltano a vicenda.
La dolcezza del gambero crudo stempera l’acutezza delle cime di rapa e la stracciatella addolcisce l’acciuga con un risultato godevolissimo.
Maccheroni al Ferretto, Ragù della domenica, pecorino Irpino e “la sua scarpetta”, un piatto confortevole che sà di casa della nonna, rustico e saporito che racconta sia la tradizione italiana che la mano dello chef in una presentazione contemporanea e fine dining, anch’esso un comfort food.
Main Courses
Polpo di Porto Santo Spirito, Scorzonera, cavoletti di Bruxell e crosta di pane alla Nduja, validissima interpretazione del polpo, morbido al suo interno e croccante all’esterno.
Insaporito dal suo condimento che gli conferisce carattere, sapidità e golosità.
Filetto di manzo, la sua tartare con shiso in tempura, zabaglione al miso, gel di rafano e fondo al tamari, in primo piano il sapore della carne, avvalorato anche dalla sua tartare che con le salse di comporto rendono questa preparazione golosa, molto appetitosa e da non perdere.
Dessert
Tiramisù Toscano con cantucci di Prato e gel al Vin Santo, deliziosa presentazione nella “Moka” in ceramica che racchiude il goloso tiramisù, un connubio semplice ma d’effetto e ben eseguito.
Ravioli di ananas infusi allo zenzero e lemongrass con cioccolato, ricotta e timo, un dessert fresco, leggero e perfettamente idoneo a ripulire il palato al termine della cena grazie all’uso del lemongrass e dello zenzero.
Il caffè e la pasta choux, piacevolmete aromatico il primo e golosa la seconda concludono il nostro percorso di degustazione.
Anche l’accoglienza è preziosa
Una serata che abbiamo voglia di ripetere per le piacevoli note riscontrate sia nel gusto dei piatti che nell’accoglienza.
Grazie a Claudia Rosati Restaurant & Bar Manager che dirige lo staff del Caffè dell’Oro dove la cucina, come già detto, è condotta dallo Chef Antonio Minichiello coadiuvato dal bravo e competente sous-chef Francesco Carotti.
Il personale di sala in cui spiccava il vice direttore Tommaso Sichi è stato molto attento e presente rendendo la nostra degustazione fluida e scorrevole senza il minimo intoppo. Con grande “savoir faire” ha seguito l’incedere della serata sempre sorridente, mai invadente e sempre con la parola giusta al momento giusto.
Un luogo a Firenze che deve essere conosciuto e che vale la pena di visitare perché si mangia davvero bene!
Lungarno degli Acciaiuoli, 2P – Firenze
Tel +39 055 2726 8912 – Prenotazioni via WhatsApp +39 347 5580352
Aperto tutti i giorni dalle 7:00 alle 24:00
© Tutte le foto dell’articolo, se non diversamente indicato, sono scattate da Alireza Mohtashami ed hanno copyright by marcobechi.it
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