Quando si scoprono i bei posti bisogna raccontarli. Diversi anni fa, ero stato alla Tenuta Il Borro in Valdarno, per visitarne la cantina e mi aveva affascinato. Per caso vi ho fatto ritorno poco tempo fa in occasione di una mostra d’arte “Alchimie tra Terra e Cielo” che Ferruccio Ferragamo ha inaugurato nella Galleria d’Arte adiacente alla cantina e così ho approfittato per conoscere meglio la tenuta e in particolare l’offerta gastronomica.

Ho trovato all’Osteria del Borro lo chef Andrea Campani. Andrea è giunto qui nel 2013 dopo varie esperienza professionali sia in proprio che in altre realtà. La vera inaugurazione però c’è stata nel 2015 dovendo sottostare ai grandi lavori di modifiche interne e della cucina secondo i nuovi canoni concordati con la Famiglia Ferragamo. Il fine comune è stato quello che il luogo diventasse tecnicamente adatto, armonicamente accogliente ed elegante, le prerogative indispensabili per un’offerta gastronomica differenziata e di livello che fino ad allora non era stata così. Mentre si svolgevano i lavori al Borro, nel Luglio del 2013 c’è stata anche l’apertura del Borro Tuscan Bistro a Firenze. Col passare del tempo l’offerta gastronomica, prima più tradizionale, si è trasformata in una proposta più attenta e personalizzata volgendo lo sguardo ad una cucina più raffinata ma comunque legata al territorio ed ai suoi prodotti tipici rivisti e presentati in maniera più moderna.

L’Osteria del Borro è situata all’interno dell’omonima Tenuta tipicamente toscana e per adesso è suddivisa al piano terra in Bistrot, con 45 coperti, più informale e con menù diverso rispetto al piano superiore dove il ristorante gastronomico offre i suoi 35 posti con cucina a vista e con servizio adeguato all’offerta. Ma già si parla, in un recente futuro, di spostare il Bistro accanto alla piscina e di lasciare tutti gli spazi al ristorante gastronomico per un servizio ancora più attento sfruttando gli spazi inferiori per piccoli gruppi di amici e lasciando più privacy e tranquillità alle coppie al piano superiore.

I menù gastronomici proposti sono tre:

• Il primo, di pesce, fa un viaggio virtuale attraverso il mediterraneo partendo da una triglia di Porto Santo Stefano, proseguendo con un gambero siciliano, poi scampi e polpo pugliesi per terminare con il branzino della laguna veneta.
• Il secondo, di carne offre un viaggio culinario attraverso la Toscana servendo cinghiale, maiale del Casentino e capretto.
• Il terzo menù di ben 8 portate fa un viaggio toccando sia la carne che il pesce nei piatti a cui lo chef è più affezionato. Nel menù alla carta sono disponibili piatti anche vegetariani che vengono preparati con le verdure del grande orto del Borro.

E allora cosa potevamo fare se non assaggiare quanto ci ha proposto lo chef Andrea Campani orgoglioso della sua Osteria del Borro.

Ecco alcune Mise en Bouche:  Spugna di finocchi e yogurt con piccione marinato

e poi Cubetti di gelatina di zucca e i suoi semi.

Salame di polpo con cialda del suo nero e patate.

In onore alla toscanità: Patè di fegatini con granella di pistacchio.

Abbiamo poi iniziato i nostri viaggi nel gusto assaggiando la Triglia, pane toscano, ceci e la sua zuppetta dal sapore deciso resa molto piacevole dalla croccantezza del pane.

Il Cinghiale speziato, crema di sedano rapa servito con chips di polenta. Una marinatura che ne ha fatto un’interessante interpretazione resa divertente con le chips.

lo Spaghetto di Gragnano del Pastificio Gentile, gamberi rossi e rapi all’aglio. Un gusto deciso e saporito che ha trasmesso proprio il sapore della Sicilia, un gran bel piatto di carattere.

Il Tortello di capretto alla brace, crema di fave fresche e gocce di caprino è stato leggero, delicato e molto equilibrato.

Gli Gnocchi di patate, polpo e asparagi sono stati molto freschi e gradevoli, una pietanza che lascia la bocca “buona”.

Gli Gnudi di ricotta e spinaci sono stati delicati, gustosi e interessanti per le diverse consistenze.

Il Maialino grigio del Casentino, salsiccia di interiora, topinambur e cime di rapa. Carattere e decisione sono emersi da questo piatto che racconta proprio una storia di Toscana con i sentori del finocchio e del maiale lavorati come una volta.

Il Branzino cotto nel sale, agretti all’aglio e sedano croccante ha superato ogni aspettativa dimostrando sapidità e gusto proprie del mare. Interessante proposta per niente scontata.

In attesa del dessert ci è stato servita una Mousse alla fragola.

Per concludere una deliziosa Mousse alla vaniglia, miele e biscotto alle mandorle.

Una golosa Bavarese alla crema, arancia e meringa.

Naturalmente con il caffè sono stati serviti les Petits Fours: Gelatine al mango, tartufi al caffè, biscotti alle mandorle, tarufi all’amarena e biscottini al cacao.

Lo chef Andrea Campani e i suoi 12 collaboratori hanno rappresentato egregiamente la cucina dell’Osteria del Borro partendo da toni delicati e, in un crescendo, ci ha portato a conoscere i sapori dell’essenza del territorio che, manifestati nei suoi piatti con carattere, hanno solleticato le nostre papille gustative lasciandoci la voglia di tornare all’Osteria del Borro perché in generale qui la cucina ha un filo conduttore che è ben riconoscibile. Piatti leggeri ma saporiti, non per la sapidità dei condimenti ma per l’alta qualità dei singoli ingredienti che sono di provenienza locale o per quanto possibile delle vicinanze.

——————————————————————————

Il Borro – Località Borro 52 – Loro Ciuffenna (AR)
Tel +39 055 977053   ilborro@ilborro.it
Osteria del Borro  Tel. +39 055 977 2333 – osteria@ilborro.it

——————————————————————————

Scritto da Marco Bechi +393394977937 marcobechi.it@gmail.com

© Tutte le foto dell’articolo sono scattate da Alireza Mohtashami ed  hanno copyright by marcobechi.it