(Tutte le foto dell’articolo sono di Alireza Mohtashami)
St. Regis Florence e la dimensione gustativa di Gentian Shehi
La ristorazione d’Hotel è per antonomasia notoriamente più difficile di quella di un semplice ristorante ma nel capoluogo toscano è possibile trovare un cinque stelle d’eccezione il St. Regis Florence la dimensione gustativa di Gentian Shehi.
Il posto è magnifico, di lato all’Arno, si erge con la sua imponente facciata il Palazzo Giuntini, oggi St.Regis Florence, uno dei più antichi e prestigiosi hotel fiorentini che si affaccia su Piazza Ognissanti di fronte all’altro Hotel dello stesso gruppo ma di altro stile, The Westin Excelsior Florence.
Conosciamo molto bene il St Regis e lo abbiamo raccontato tante volte sia per i cocktail, sia per il Tea Ritual, che per la cucina a suo tempo seguita da Valeria Piccini.
Non fatevi intimorire dalle porte (che girano) perché appena entrati troverete personale sorridente che subito vi daranno il benvenuto.
Un corridoio stupendo, elegante e pieno di storia si apre dopo la Reception e si rimane confusi dalla bellezza e non sappiamo cosa guardare se davanti, a sinistra o a destra.
Andando più avanti vi troverete una sala grande con soffitto più alto.
Il Winter Garden
Un meraviglioso giardino invernale che addirittura, secondo Giorgio Vasari, è stato progettato da Filippo Brunelleschi.
Una sala pieno di elementi e bellezze fiorentine e italiane, un’atmosfera letteralmente magica, raffinata ma molto accogliente dove lo staff nonostante siamo in un ambiente da 5 stelle si comportano molto professionalmente ma friendly.
Gentian Shehi
Oggi i tempi sono cambiati e anche le scelte aziendali che hanno preferito affinchè il Winter Garden avesse una sua identità legata solo alla maestria dello chef residente che continua ad essere Gentian Shehi.
Gentian Shehi è nato in Albania ma l’ha lasciata insieme alla sua famiglia quando aveva solo 8 anni.
Giunti a Brindisi furono ospitati da un’anima pia in un casolare di campagna in disuso e la stessa persona organizzò una festa con il paese per accogliere tutti i profughi offrendo cibo e salumi che solo in seguito Gentian imparò ad apprezzare.
Frequentò la scuola alberghiera, e dopo a quella imparò la cucina pugliese direttamente dalle nonne brindisine e che mise in pratica durante la sua esperienza lavorativa in Michigan dove lavorò da Gino’s facendogli provare la vera cucina Italiana.
Gino infatti era di origini italiane ma in realtà cucinava in maniera molto americanizzata non essendo mai stato in Italia.
Gentian a quel punto fece provare la vera cucina italiana ai clienti di Gino’s e fu molto apprezzata.
Al suo rientro in Italia viene a Firenze e dopo una tappa al FSF con Vito Mollica nel 2011 approda direttamente al St. Regis fa prima da sous-chef a Valeria Piccini – consulente per la parte ristorazione – e poi come chef dal 2013.
Al giorno d’oggi
Oggi l’esperienza di Gentian è più che consolidata ed è responsabile sia per la banchettistica che per la proposta gastronomica del bar che per il ristorante Gourmet.
Noi abbiamo assaggiato un menù degustazione vario e interessante.
Ecco la mia sintetica analisi complessiva ed oggettiva sul ristorante contestualizzandone la tipologia:
Benvenuto dello chef
All’inizio è arrivato il benvenuto dello chef con cracker di barbabietola soffiata e brunoise di barbabietola e poi liquirizia di mare con gelatina di nero di seppia.
Seguito da ricciola, alga e gazpacho di peperoni gialli.
Antipasto
Un’orto nel piatto è con chips di piselli, gelato di barbabietola e verdure con differenti consistenze, croccanti, vapore e morbide.
Un piatto signature divertente proprio per le consistenze, cotture e sapori, piacevolmente fresco.
Carpaccio di ricciola, cipolla marinata allo zafferano e lamponi, una pietanza fresca e delicata, estiva da assaporare con piacere e dalla giusta acidità.
Astice e panzanella, l’esaltazione della freschezza e del gusto in questo astice al naturale semplicemente arricchito da pane e verdure.
Una boccata di mare di rilevo all’interno di ingredienti semplici e casalinghi.
Primi piatti
Spaghettone Benedetto cavalieri al “Pomo d’Oro”, freschezza e acidità in un piatto iconico della tradizione italiana servito con una crema di pomodori gialli e cosparso di una polvere di datteri essiccato.
Ravioli con ricotta di pecora, fave, pecorino e guanciale toscano, un piatto che racconta, con la rusticità degli ingredienti, la cucina toscana più tradizionale.
Secondi
Triglia farcita di patate alla “Mugellana” e suo ristretto alla livornese, un piatto di carattere che racconta una storia toscana.
Sapore dirompente nella salsa di cacciucco che accompagna la triglia, le patate e la salicornia.
Il Galletto “ricordo di una cacciatora” notevole sapore e consistenza anche in questo piatto dalla molteplice preparazione..
Si usa tutto del galletto ed ecco le coscette ripiene, i ritagli nella polpettina ed il petto in bella vista con la galantina di pollo al tartufo.
ed il fegatello servito alla brace.
Dessert
Il predessert gelato alle foglie di fico adagiato su crumble vanigliato.
Zuppa inglese nel piatto con alla base una ganache di cioccolato, una crema alla vaniglia, una spugna e gelatina di alkermes.
Un dessert veramente ghiotto e contemporaneo interpretazione ben riuscita della più classica versione.
Diversamente Tiramisù con una base di zabaione leggermente alcolico, crumble al cioccolato, mascarpone e gelato al caffè.
Un ricordo atavico in questo dessert signature che reinterpreta un classico della pasticceria italiana.
Le Petit Four per chiudere la cena insieme al caffè.
Vaniglia e mango, bomboloncino alla crema, lampone.
Una serata alla grande in cui gli autori del “bien vivre” al St. Regis Florence ci hanno nuovamente raccontato una storia di accoglienza di livello, dal portiere all’ingresso, al concerge, al barman, allo chef de rang, al sommelier e per finire con lo chef ed il suo staff che ci ha deliziato con le sue creazioni.
© Tutte le foto dell’articolo, se non diversamente indicato, sono scattate da Alireza Mohtashami ed hanno copyright by marcobechi.it
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