A Fiesole nuova vita per l’hotel diventato cantina di Bibi Graetz

(Tutte le foto dell’articolo sono di Alireza Mohtashami)

A Fiesole nuova vita per l’hotel diventato cantina di Bibi Graetz

L’arte sboccia a Fiesole nuova vita per l’hotel diventato cantina di Bibi Graetz, il nuovo progetto corona il sogno iniziato nel 2019 trasformando lo storico Hotel Aurora in Piazza Mino in un fascinoso ed iconico luogo dove fare il vino.

Dopo tre anni di lavori, l’Hotel è stato completamente adattato trasformandolo nel luogo di produzione di Testamatta e Colore, i vini iconici di Bibi Graetz.

Sembra impossibile, appena si varca la soglia di accesso ai rinnovati ambienti siamo pervasi dall’odore di vino appena svinato nelle botti in rovere che troneggiano belle sale e si contendono l’attenzione tra le sculture del padre di Bibi e i suoi dipinti.

La cantina urbana copre 3mila mq complessivi, con un nuovo impianto di condizionamento che garantisce una temperatura costante trai 15° e i 18° e i livelli di umidità necessari per il corretto mantenimento delle barriques.

L’ingresso è direttamente sulla piazza centrale di Fiesole, sulla terrazza di fronte a Firenze dove un tempo sorgeva lo storico “Blu Bar” luogo di ritrovo dei giovani fiorentini.

Il wine Club

Quando si arriva in azienda, adesso, sulla parte destra del piazzale dove in tempo di vendemmia si trova la diraspatrice e il nastro di cernita è stato creato un punto vendita.

Al suo interno tutti i wine lovers fiorentini e mondiali, riuniti sotto l’egida del nuovo progetto “Il Wine Club” dove, tramite prenotazione, potranno immergersi nel mondo artistico di Bibi Graetz e assaggiare i suoi vini e le annate più pregiate.

La nuova cantina

L’interno si suddivide in due zone principali: la ex-discoteca e l’Hotel Aurora.

Chi, da giovane fiorentino, non è stato a sugellare i primi amori nella discoteca risalente agli anni 60?

Ora la grande sala in cui troneggia al soffitto la palla girevole della discoteca è la stanza adibita alle fermentazioni dove il mosto diventa vino in tini di acciaio e troncoconici di rovere.

Nascosto dietro alcuni tini c’è l’archivio storico di Bibi Graetz, dove si trovano tutte le vecchie annate di Testamatta e Colore, con la loro collezione dei grandi formati.

Se quando si arriva si scendono le scale troviamo sulla sinistra la parte più antica risalente al XIX secolo, l’Hotel Aurora.

Le stanze che un tempo hanno ospitato la Regina Vittoria e la Regina Margherita, adesso ospitano barrique e botti colme di Sangiovese e vitigni autoctoni toscani.

I corridoi, quasi salotti, sono oggi ornati dalle sculture del padre Gidon Graetz e dai festosi multicolor dipinti di Bibi, snaturando il concetto di cantina rilevabile più che tutto dal grande profumo del mosto in fermento, ma altrimenti scambiabile per una galleria d’arte.

La grande carriera nel mondo del vino di Bibi Graetz

La carriera vitivinicola di Bibi, nata appena un ventennio fa, brilla di luce propria e rifulge dei colori delle sue opere. 

La famiglia Graetz

Nessuno può negare che la famiglia norvegese da cui proviene a partire dal nonno fosse una famiglia di artisti.

Infatti il nonno è stato uno dei più grandi artisti norvegesi dell’inizio del ventesimo secolo e  suo padre un rinomato scultore.

Bibi ha seguito le orme parentali e si è laureato all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, ma l’idea di aprire il proprio studio d’arte è durata poco perchè ha trovato nel mondo del vino la migliore espressione di esprimere la sua arte ma nel mondo del vino.

Nel 2000 ha iniziato a sperimentare con i vecchi vigneti di famiglia a Vincigliata, trattando le varie parcelle come fossero colori adagiati nella sua tavolozza con cui creare un dipinto.

Vinificando separatamente tutte le particelle e poi assemblandole secondo vari parametri ha avuto la grande capacità di creare un vino indimenticabile e unico.

Un inzio convinto ma preso quasi per gioco ha fatto si che la sua prima annata andasse esaurita in un soffio e dunque la sua mente eclettica e artistica si è subito messa alla ricerca delle mosse future e così sono nati “Colore” e “Testamatta”, che riflettono perfettamente il suo approccio eccentrico.

L’isola del Giglio

Ma come si dice, la passione aiuta gli audaci, nel caso di Bibi è stata allo stesso modo gratificante permettendogli di trovare all’Isola del Giglio, due vigne singole che gli hanno permesso di produrre una pura espressione delle piante secolari di Ansonica, dando vita a Colore Bianco e Testamatta Bianco 2022.  

Testamatta e Colore 2021

L’annata 2021 tra le più significative dal punto di vista vitivinicolo in Toscana ha fatto sì che Testamatta si esprimesse in tutta la sua freschezza e potenza mantenendo una forte piacevolezza di beva, uno di quei vini che bevi e ribevi volentieri.

Testamatta 2021 un’annata inconfondibile proprio per le caratteristiche che il vitigno è riuscito a trasmettere al vino.

Con Colore 2021, Bibi Graetz, ha portato avanti i suoi intenti, raccontare il sangiovese proveniente dalle vigne vecchie accuratamente selezionate riuscendo a produrre un vino potente ma carico di  note olfattive floreali e di frutta che lo rendono iconico.

Bibi Graetz non è un artista solo nel dare le pennellate ma anche per fare i vini, sembra quasi che riesca a trasmutare il suo estro pittorico innestando colore profumato nelle sue bottiglie che ci regalano sempre belle sensazioni gustative.


Bibi Graetz
Piazza Mino, 37-  Fiesole (FI)
Tel: +39 055 597222  +39 055 597289 E-Mail: info@bibigraetz.com


© Tutte le foto dell’articolo, se non diversamente indicato, sono scattate da Alireza Mohtashami ed  hanno copyright by marcobechi.it 


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