Eccoci anche quest’anno a visitare la Leopolda durante la grande occasione della Chianti Classico Collection 2019 #gallonero #CCC19
Quest’anno mi è sembrata molto affollata da un variegato numero di persone interessate a questo fantastico mondo del vino Chianti Classico.
Tantissimi gli stand, suddivisi per comune e territorio.
Di ampio respiro la sala dedicata alla stampa.
Ogni volta è difficile decidere cosa assaggiare con calma visto che è impossibile assaggiare tutto. Io, piuttosto che le annate, preferisco assaggiare i territori e visto che l’hanno scorso avevo assaggiato i vini di Castelnuovo Berardenga quest’anno ho deciso di cambiare zona e dirigermi in quel di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa. Considerando che era complicato assaggiare per annata ho deciso di andare secondo la lista del Consorzio ed ecco dunque i miei assaggi in sequenza effettuati al tavolo grazie al prezioso lavoro dei Sommelier AIS che rendono possibile tutto questo.
Ho iniziato da Casa Emma Chianti Classico 2017, con bacca rossa evidente, fresco, asciutto, sapido e grande espressione di territorialità.
Il Castello di Monsanto Chianti Classico 2017 denota vinosità e frutti rossi come piccoli ribes. Gradevole e dalla spina acida corretta.
Nel Cantina Ripoli Chianti Classico 2016 emergono ciliegia e marasca in una bocca asciutta e penetrante che esprime il terroir.
Note di bacca rossa nel Casa Sola Chianti Classico 2016, un vino piuttosto astringente con presenza di tannini vegetali. Finale lungo.
Sentori tipici di bacca rossa nel Castello della Paneretta Chianti Classico 2016, setosità nel palato e presenza di tannini equilibrati.
Note caratteristiche un pò ruvide del sangiovese nel Fattoria Montecchio Chianti Classico 2016, un vino dalle grandi aspettative future.
Piccoli fiori e frutti rossi al naso del Guidi 1929 – San Giorgio allo Spadaio Chianti Classico 2017 evolvono nel palato con un corretto ingresso e buona struttura.
Sentori vinosi e delicati di fragoline di bosco nel Isole e Olena Chianti Classico 2017 dal buon ingresso in bocca e dalla buona spalla.
Nel Le Filigaraie Chianti Classico 2017 mi ha colpito il naso complesso che si rivela in bocca asciutto ed equilibrato con tannini eleganti e ben dosati.
Fragrante e piacevole con note di fragoline di bosco Il Poggiolino Chianti Classico 2016 che denota un buon ingresso in bocca e corpo elegante.
Frutti rossi e buon ingresso in bocca per Le Masse Chianti Classico 2016 che però necessita di tempo in bottiglia per ammorbidire i tannini piuttosto vivaci.
Frutti di bosco piacevoli nell’Ormanni Chianti Classico 2016 in un vino di struttura interessante e di buon livello.
Note fruttate e un inconsueto spunto di dolcezza all’ingresso in bocca del Podere La Cappella Chianti Classico 2017, che continua elegante ed equilibrato.
Poggio al Sole Chianti Classico 2016 si presenta asciutto e di buona struttura con note eleganti e piacevoli lunghe nel palato.
Note caratteristiche del sangiovese nel Quercia al Poggio Chianti Classico 2016 che denota una struttura potente e rilevante nel palato asciutto e corretto. Ha bisogno di tempo in bottiglia.
Un’interessante panoramica del territorio analizzato che però, a mio parere, fà rilevare troppo spesso che a volte si rincorre troppo la nuova annata che va assaggiata immaginando di come sarà in futuro. Ma perchè non mettere un fermo e lasciar passare un anno (solo poche aziende lo fanno) in modo da godere di vini pronti o quasi pronti e non, come spesso accade, di assaggiare dei campioni da vasca che devono ancora evolversi molto. A volte le leggi di mercato sono strane, il cliente chiede con bramosia la nuova annata senza comprendere che per fare il vino buono…ci vuole il suo tempo!
Scritto da Marco Bechi +393394977937 marcobechi.it@gmail.com
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