(Tutte le foto dell’articolo sono di Alireza Mohtashami)
Il Palagio e Paolo Lavezzini, un binomio di altissimo livello al Four Seasons Hotel Firenze
Nella città dell’arte per eccellenza, Firenze, sorge una perla culinaria, anzi una stella Michelin, che incanta i palati più esigenti: Il Palagio e Paolo Lavezzini, un binomio di altissimo livello al Four Seasons Hotel Firenze.
Four Seasons Hotel Firenze
Entrando al Four Seasons Hotel Firenze, ci si immerge subito in un ambiente ricco di bellezza e di dettagli.
Non solo di raffreschi, opere d’arte e bellezze uniche architettoniche fiorentine ma anche lo staff e loro modo di accogliere gli ospiti.
Nonostante sia un albergo con un grande nome in tutto il mondo, il FSF è molto personale e intimo.
Il Palagio e Paolo Lavezzini, un binomio di altissimo livello al Four Seasons Hotel Firenze.
C’è un grande rapporto e scambio di energia sia tra il personale e gli ospiti ma anche con la città di Firenze e questo grazie alla Direzione di Massimiliano (Max) Musto.
Non sono affatto rare le collaborazioni tra gli artigiani, gli artisti, altri chef e barman, che partecipano agli eventi sia locali che internazionali.
Questo fa sì che questo meraviglioso hotel diventi un cuore di cultura, otre all’ospitalità, a Firenze.
Un Viaggio Gastronomico Unico
Il Palagio è molto più di un ristorante di lusso; è un’esperienza sensoriale che incanta gli ospiti non solo con la sua cucina straordinaria, ma anche con l’atmosfera accogliente e l’attenzione ai dettagli.
La filosofia culinaria di Paolo Lavezzini si basa sulla freschezza degli ingredienti, sulla valorizzazione dei sapori locali e sull’arte di presentare piatti che evocano emozioni.
Le emozioni che lui stesso ritrova ogni giorno e che lo ispirano passeggiando nei sentieri del grande parco del Four Seasons Hotel Firenze.
Il Percorso di Paolo Lavezzini
La storia di Paolo Lavezzini è un inno alla dedizione e alla passione per l’alta cucina.
Lo chef è un artista della cucina con una passione travolgente per la tradizione e l’innovazione che applica ogni giorno nelle sue creazioni.
Con una formazione culinaria impeccabile e un’esperienza pluriennale nei migliori ristoranti italiani e internazionali, di cui abbiamo già parlato, lo chef ha veramente trovato casa al FSF.
Il suo percorso l’ha portato ad abbracciare una filosofia culinaria che celebra le radici italiane pur innovando con creatività e ingegno come ha fatto per esempio questa estate durante la permanenza del rinomato pizzaiolo Santarpia con cui ha reinventato la pizza all’ananas.
L’Arte Culinaria de Il Palagio
Il menù de Il Palagio * è un’ode alla ricchezza della cucina toscana reinterpretata con maestria.
I piatti sono un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione, dove la freschezza degli ingredienti regionali, di cui molte verdure, si sposa con tecniche culinarie contemporanee.
La maestria poi dello chef pasticcere Mariano Dileo, allieta il fine pasto lasciando un ricordo indelebile.
La degustazione con lo chef Paolo Lavezzini al Ristorante Il Palagio * del Four Seasons Hotel Firenze è stata un’incredibile combinazione di talento culinario, passione e impegno per l’eccellenza in cui i vini, scelti per il pairing dall’Head Sommelier Walter Meccia completano con preciso criterio i piatti del menù.
Ci siamo lasciati viziare dalle prelibatezze di questo luogo e possiamo dire che chi le prova rimarrà con un’impronta indelebile nel cuore e nel palato.
Possiamo dire di aver vissuto l’arte di Firenze anche attraverso i piatti di uno dei più importanti esponenti della cucina gourmand fiorentina, lo chef Paolo Lavezzini che, coadiuvato dal suo staff e dallo staff di sala, coordinato dal Restaurant Manager Roberto Pennacchiotti ha reso la nostra esperienza indimenticabile.
L’ambiente del ristorante Il Palagio
Passando dall’Atrium bar si arriva al ristorante Il Palagio.
Si nota subito il suo pavimento iconico a quadri brillante, le pareti con delle opere d’arte di epoca e le tende lunghe.
Tutto questa ricchezza va in contrasto con i tavoli quadrati, in armonia con il pavimento, con un bel tovaglia bianca stirata alla perfezione.
Una tavola minimal con un bel tovagliolo bianco e un bicchiere d’acqua scuro in forte contrasto.
In fine troviamo una lampada che con la sua forma curva si armonizza bene con gli archi del soffitto illuminando solo la tavola.
Un’apparecchiatura contemporanea per mettere gli ospiti in uno stato di leggerezza e rilassante.
Il personale di sala è elegante, professionale e attento.
Conoscono bene come essere friendly mantenendo la loro professionalità.
Ecco la mia sintetica analisi complessiva ed oggettiva sul ristorante contestualizzandone la tipologia:
L’amuse-bouche, o meglio dire le mise-en-bouche, dedicata alla zucca gialla, ha aperto il nostro percorso di degustazione, quattro assaggi che cambiano ogni mese a seconda delle verdure di stagione.
Quattro sapori e consistenze diversi adagiati sui pezzi di marmo che ricordano sempre i pavimenti della sala [che alla fine della degustazione viene valorizzato ancora di più].
Il pane con levito madre e il burro hanno allietato la nostra tavola.
Continuiamo con una piacevolissima Mousse di cavolo fermentato servita in modo minimale.
Una sfera di mousse come una nuvola che mangiandola da una freschezza incredibile e nello stesso tempo rimane molto raffinata.
Antipasto
Aragostella alla brace glassata alle nocciole, emulsione di pesce e crostacei, mela e lamponi.
La delicata e compatta consistenza del crostaceo ben si sposa con la frutta e l’insalatina che ne esaltano la cottura alla brace e la minerale sapidità.
Eseguita alla perfezione!
Primi piatti
Risotto al burro leggermente affumicato e cavoli di stagione
Il riso, leggermente affumicato ormai un piatto iconico perché pur nella sua apparente semplicità ha un’importante esplosione di sapore che regala un’esperienza sapida e profumata.
Sa di autunno, un bel piatto di stagione suffragato dalla freschezza e croccantezza del cavolo.
Secondo noi uno dei piatti più rappresentativi dello chef Paolo Lavezzini.
Tortelli di zucca, cotechino fritto, mostarda di mele e spuma leggera di parmigiano
Un piatto dalla complessità esemplare in cui la dolcezza della zucca del ripieno si scontra e si incontra con il cotechino sapido e corposo e ne crea un connubio goloso alleggerito dalla spuma.
Portata principale
Agnello del Casentino selezione Fracassi, ceci, cime di rapa e yogurt di pecora
Sapori netti, gustosi, un piatto che interpretano il territorio in maniera perfetta, esaltato dalla cottura e dalle complesse preparazioni di alta cucina avvalorato dalla freschezza, dalla croccantezza e dalle qualità organolettiche della materia prima scelta.
Dessert
Ecco il fresco predessert composto da Crema di arancini, ananas speziato, gelato di arance e dragoncello
Un’esplosione di freschezza, di gusto, di “buono”, di festa che avvolge il palato e ci fa divertire.
Tra i migliori predessert assaggiati quest’anno.
Un predessert per niente banale con una freschezza rotonda e tredimensionale.
Per dessert una Crema alla cannella con mela cotta e cruda e profumato al sedano
Un dessert decisamente fantastico, una perfetta sinfonia sulle mele giocata in maniera eccellente in tutte le sue sfaccettature che avvolge e appaga il palato.
Al termine ci viene servito insieme al caffè un curioso piatto-mattonella che prende spunto dal pavimento del Palagio dove sono adagiate Les Petits Fours uno più golosa dell’altra ed accompagnate anche da un assaggio di panettone del Four Seasons Hotel Firenze.
Una serata memorabile che riconferma l’ottima mano dello Chef Paolo Lavezzini e del suo Staff di cucina insieme al validissimo servizio dello Staff di sala.
Una tappa must per chi alloggia al FSF, per chi abità a Firenze e per chi visita la bellissima città patria del Rinascimento!
© Tutte le foto dell’articolo, se non diversamente indicato, sono scattate da Alireza Mohtashami ed hanno copyright by marcobechi.it
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