Conosco molto bene Alireza Mohtashami, Visual and Conceptual Artist, che regolarmente collabora con me per la parte fotografica e grafica del mio blog ma sono orgoglioso per la sua vera carriera professionale che è quella dell’artista.

Alireza oltre che a creare le sue opere ha voluto fare di più, ha voluto creare l’arte nell’arte, una interazione fattibile dall’osservatore di estremo impatto emotivo.

Ha creato un filtro di Instagram che produce un effetto fantastico, semplicemente inquadrando le sue opere con il telefono appaiono in sovraimpressione immagini di disegni, sempre eseguiti di Alireza quando aveva dai due ai cinque anni.

A La Ménagère, attraverso la realtà aumentata i visitatori hanno potuto immergersi in questo mondo dell’artista da piccolo.

In questo modo virtuale hanno ciò che Alireza ha disegnato da piccolo sempre con un elemento che si riferisce al sole.

Una sorta di auto-vandalismo tra Alireza piccolo e Alireza di oggi.

Chi è Alireza?

Si sente molto parlare di Iran in questi giorni, il paese è alla ribalta per i noti ed infausti fatti riguardanti la libertà di espressione.

Non sò se sia per questo che Alireza Mohtashami, nato a Tehran nel 1993, abbia scelto di dar corso ormai dal 2013 alla sua vena artistica e laurearsi  all’Accademia di Belle Arti di Firenze – Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi (Triennio e Biennio).

Alireza ha un animo artistico a tutto tondo infatti suona il pianoforte dall’età di 8 anni ed ha una approfondita conoscenza della musica ed anche della tecnologia nel campo del computer e Web Designing, ed è per questo che collabora con me.

Nei suoi lavori ci sono sempre tocchi della sua filosofia di vita, psicologia e la sensibilità sulle questioni attuali come Donne, LGBTQ+, Pace, Media, Riscaldamento Globale, Cancro, Identità, ecc.

Ogni lavoro di Alireza è quasi un autoritratto.

A volte realizzato con i semplici segni di un bambino ed a volte estremi.

Ma in fondo è ciò che definisce in questo momento l’identità dell’ “io” di Alireza e ne fa la testimonianza della sua presenza viva su questa terra.

Una terra che ci fa vivere dalla semplicità all’estremità opposta, a volte a distanza di un attimo!”

Alireza racconta:

“Amo quando i grandi suggeriscono ai bambini cosa dipingere.

Dipingimi un mare enorme grandissimo, con onde alte e l’acqua azzurra!… un sole grande grande luminosissimo giallo giallo in un cielo azzurro!

Per un attimo è come se diventassero bambini anche loro.

I bambini prendono i colori e dipingono con libertà e emozioni, senza pensare troppo ma con tanta immaginazione senza limiti.

Noi grandi abbiamo troppi limiti.

La nostra realtà è pieno di limiti sociali.

Noi umani amiamo “giocare” in questa terra.

Abbiamo inventato il calendario, l’orologio e la scuola, il lavoro, i contratti, i soldi, il passaporto e tante altre cose.

Ogni bambino nasce artista senza aver fatto l’accademia, senza conoscere il mercato dell’arte ed imitare altri artisti famosi.

I bambini dipingono ciò che vedono intorno o quello che vogliono vedere intorno con la loro immaginazione ovvero tutto quello che appartiene a loro, le cose autentiche.

I miei soli, sono belli rotondi ed immersi in un cosmo infinito dove danzano avanti nello spazio-tempo verso una materia scura e la nullità.

Un caos armonico con similitudini unici. I miei soli, sono luminosi e gialli, e se non li vedete così probabilmente non avete ancora aperto gli occhi.”

Dopo la prima mostra al Podere Belvedere oggi si è conclusa anche la seconda mostra che ha avuto luogo al Ristorante Diverso e la terza che ha avuto luogo a La Ménagère.

Presto altre novità sono in preparazione e per ogni esigenza contattate direttamente Alireza attraverso il suo sito web.