Anche quest’anno, nell’ambito della settimana delle anteprime toscane, la Leopolda è stata letteralmente invasa dagli amanti del Chianti Classico.
I vini del Gallo Nero provengono dal territorio che comprende, tra le province di Firenze e Siena, i 9 comuni di: Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti e Radda in Chianti per intero e, in parte, quelli di Barberino Val d’Elsa, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa.
I numeri sono sempre più importanti: 186 aziende per 659 etichette in degustazione. Un totale di oltre 9000 bottiglie che sono state aperte e servite da una squadra di 50 sommelier nella due giorni di manifestazione, alla presenza di oltre 250 giornalisti provenienti da 30 diversi paesi del mondo e più di 1800 operatori, italiani e stranieri. 59 le anteprime da botte dell’annata 2017 e ben 92 le etichette di Chianti Classico Gran Selezione.
La cornice della Leopolda è sempre la stessa, ma l’emozione si rinnova di anno in anno, così come l’allestimento della Stazione, quest’anno dedicato al “Signore del Chianti Classico”, la nuova campagna di comunicazione del Gallo Nero, che verrà nel corso del 2018 e che vede l’effige del gallo che cambia d’abito col passare degli anni.
Per quel che riguarda il programma, come di consueto, il giorno 12 febbraio la Collection ha aperto le porte alla stampa nazionale e internazionale e, al fine di agevolare i rappresentanti del ramo HoReCa, anche agli operatori di settore a partire dalle ore 10 fino alle 18, per dar loro la possibilità di incontrare i produttori e testare le diverse etichette in degustazione. È stato invece dedicato esclusivamente alla stampa il giorno 13 ma di questo ne parlerò nel prossimo articolo.
Io mi sono dedicato a scoprire, nel dettaglio, solo una piccola parte del Chianti Classico, uno dei 9 comuni, quello di Castelnuovo Berardenga con le sue 28 aziende che rappresentano il territorio più a sud del Gallo nero.
Io mi sono cimentato nell’assaggio di:
Non è facile stilare una classifica e non voglio farlo ma devo dire che si riconosce un filo conduttore nei vini di Castelnuovo Berardenga che si sono riuniti in associazione Classico della Berardenga per rappresentare il piacere più senese dei Chianti, un soggetto nato in maniera spontanea, grazie a forti contenuti incontestabili: la viticoltura, la storia, la cultura, le tradizioni.
Le annate proposte erano diversificate sia tra i chianti classici più giovani del 2016 sino ad arrivare a riserve del 2013. Le note comuni che rappresentavano la maggioranza di vini erano i sentori fruttati di bacche rosse a volte più fresche a volte più mature, a volte ciliegia con tannini morbidi e eleganza nella beva in, a volte sapidi, e molto rappresentativi del territorio. Mi sono particolarmente piaciuti alcuni vini. Tra i giovani: Fèlsina 2016 per la sua freschezza e naso fine con ciliegia evidente; Castello di Bossi 2015 con naso elegante dalle note di piccole bacche rosse che si ritrova anche in bocca con eleganza e equilibrio; Poggio Bonelli 2015 per le note floreali unite alla bacca rossa in un vino di corpo ma rotondo e piacevole; Villa di Geggiano 2015 dai sentori di piccoli frutti rossi e bacche con un attacco morbido al palato tra acidità e struttura. Tra i più vecchi: Fattoria di Corsignano 2014 con evidenti frutti neri, mirtilli e ribes, con note vanigliate in un vino di struttura e carattere dal finale lungo;
Cantina Colline del Chianti 2014 con note piacevoli di frutta matura e eleganza al palato data dai tannini setosi; Losi Querciavalle 2013 con gradevoli note di frutti rossi e adeguata acidità che rendono in bocca suggestioni di carattere e struttura;
La Lama 2012 con frutta rossa evidente al naso e grande equilibrio in bocca dovuto ai tannini levigati. Gli altri, alcuni erano più pronti, altri meno ma indubbiamente rappresentano tutti quella parte della Toscana dove il sangiovese cresce bene per regalare vini comunque di carattere e struttura.
Scritto da Marco Bechi +393394977937 marcobechi.it@gmail.com
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