I migliori ristoranti in Toscana – Montemerano (GR) – Caino e Valeria Piccini – TopEat
Stavolta, alla scoperta dei nostri ristoranti da TopEat, ci spostiamo in provincia di Grosseto.
Andiamo a Montemerano, nel comune di Manciano, un piccolissimo e ridente borgo, arroccato sulle colline nell’hinterland maremmano.
È lontano da tutto, un vero luogo adatto anche ad un ritiro spirituale se non fosse per la fortunata presenza di Valeria Piccini e di Caino che ne hanno fatto un luogo per gli appassionati della cucina gourmet che arrivano qui per gustarla dall’Italia e dall’estero.
La storia
Tutto è iniziato nel 1971 quando Angela Menichetti, suocera di Valeria, apre una mescita di vino a Montemerano.
Il nome nell’insegna, già allora dedicato al marito Carisio, è stato il suo soprannome Caino attribuitogli perché considerato “un pò birbone”.
Angela con la mescita, trasformata poi ristorante, è stata il sostentamento per il marito ed i figli Maurizio e Vanni.
Con il tempo è diventata famosa per la sua cucina semplice e ruspante fatta di cinghiale, pasta fatta in casa e roba dell’orto.
Piano piano la sua fama si è diffusa e tanta gente veniva anche da Roma facendo la fila per trovare un tavolo libero.
Intanto Valeria, giovanissima, si è fidanzata con Maurizio e quando esce di scuola va ad aiutare la suocera che le vuole molto bene.
Mentre Maurizio fa il militare lei diventa il braccio destro di Angela e non perde occasione per sperimentare nuovi piatti.
Giovanissima nel 1987, insieme a Maurizio rimangono da soli a condurre il ristorante.
Una ristrutturazione ai locali ci voleva ma quello che fecero fu molto di più, cambiarono proprio l’anima di Caino evitando di uniformarsi agli altri ristoranti della zona privilegiando sempre le materie prime del territorio ma interpretandole con un occhio moderno.
I viaggi all’estero di lei e del marito sono sempre stati incentrati per avere conoscenze nuove sulle tecniche di cucina.
La passione e lo sforzo sono stati ripagati e nel 1991 è arrivata la prima stella Michelin seguita dopo pochi anni dalla seconda.
Al giorno di oggi le sale per gli ospiti da Caino sono due ma la capienza totale è rimasta di 22 ospiti e ci sono anche 4 camere per chi desidera rimanere a dormire dopo la cena.
Accanto al ristorante anche un’enoteca che vende vini, dell’enorme cantina curata negli anni dal marito Maurizio Menichetti.
Maurizio è sempre stato un grande appassionato ed esperto di vino di cui raccoglie circa 20.000 esemplari nelle tentacolari cantine che si annidano nei meandri di Montemerano.
Valeria è verace, schietta, sorridente e così lo sono i suoi piatti.
In un boccone racchiudono solo l’essenza di un territorio magari arido ma ricco di sapori decisi che si ritrovano in ogni suo piatto e che che subito ci emozionano.
Lei non cerca materie prime d’oltre oceano per stupire ci riesce benissimo con i prodotti locali selezionati rigorosamente e del ristorante, alla fine non si ricorda l’arredamento o il servizio ma il grande sapore delle sue creazioni.
Oggi ha preso le redini di Caino il figlio Andrea Menichetti che dopo varie esperienze in Italia ed all’estero è tornato a Montemerano lasciando al padre il tempo di occuparsi dell’azienda agricola e della produzione del vino.
Veniamo alla nostra degustazione:
Il benvenuto con un amuse-bouche composta da: Pomodorino in osmosi con acqua di basilico ripieno di ricotta al limone, cialda con ricciola, gel di lime e zenzero, tartelletta salvia e limone con crema di peperoni ed origano, cubetto di anguria con pasta di mandorle, bottarga dei pescatori di Orbetello e miele. Tutti bocconi con note agre stimolanti l’appetito.
Seguita da una piacevole e curiosa: Crema di patate con olio al prezzemolo, olio di olive e polvere di olive, in cui l’olio di altissima qualità domina e caratterizza il gusto del piatto.
Il primo antipasto del Gran Menù degustazione – Piccoli assaggi della cucina di stagione di Caino è stato: Calamaretti spillo ripieni di ricotta e finocchio di mare con crema all’aglio dolce. Un gusto perfetto, sapido e deciso con toni amarostici che esaltano il palato in piacevole tripudio di sensazioni.
Il prossimo antipasto è stato: Sgombro e panzanella. Interessante interpretazione di una panzanella di mare in cui si esalta lo sgombro marinato nella semplicità delle fresche e croccanti verdure che accompagnano i cubetti di pane. Da leccarsi i baffi per l’espressione gustativa espressa.
Un piatto, come già l’inizio ha dimostrato, giocato sul contrasto delle consistenze e dell’acidità è stato il successivo: Polpo, fagioli e salsa di guanciale. Una linea must di Valeria, che rispetta gli ingredienti, servendoli crudi o quasi crudi, perché esprimano al meglio le loro qualità organolettiche. Sapori contrastanti che si compenetrano e creano in bocca il perfetto equilibrio.
Goloso e saporito il: Raviolo di extra vergine d’oliva con coulis di pomodoro fresco, che esplode in bocca con una frecciata di sensazioni gustative che riempiono il palato e lo deliziano di sapori veri.
Netto profumo di mare nel: Tagliolino alla buccia di melanzane, scampi marinati all’arancia e coriandolo e salsa di datterini gialli. Giusto contrasto tra il condimento del piatto e la polvere di melanzane essiccate usate per l’impasto dei tagliolini che gli da un grande carattere e un gusto davvero interessante.
Anche il: Risotto cozze, peperoni e polvere di pompelmo, idealmente più delicato è invece in linea con gli altri piatti e pertanto esprime sapori netti, decisi e solari, mediterranei. Un caleidoscopio di colori e gusti che avvolgono l’occhio e il palato in una progressione di sensazioni nette e piacevoli.
La sublimazione dell’intera cucina di Valeria si avverte nel piatto più importante: Piccione, more, trombette e radici. Un grande piatto giocato coi contrasti tra i sapori dolci e sanguigni del piccione, la terrosità delle rape, l’acidità delle more e la grassezza del foie gras. Un capolavoro!
Le marasche raccolto nell’azienda agricola di famiglia, seguita da Maurizio, concorrono come ingredienti principali per la preparazione del: Sorbetto, marasche e basilico. Un perfetto connubio in cui gli ingredienti si esaltano l’un l’altro.
Una fantastica allegoria di sapori si espandono nel palato assaggiando il dessert: Menta, lime e rum in cui la potenza del cioccolato, la delicatezza della gelatina al rum, la freschezza della menta creano un connubio vincente. L’idea nasce di creare un’unione tra mare e montagna in cui la panna rappresenta le onde, il crumble di pane integrale rappresenta la sabbia mentre la cioccolata da l’idea degli scogli con la menta per richiamare il verde della vegetazione. Un dolce indimenticabile!
Ultimi bocconi davvero golosi sono stati: Les Petits Fours con marshmallow con crema di limone e timo, gelatina di susine e zenzero, tartellina con crema di banana e polvere di capperi, tetta della monaca con alchèrmes e cioccolatino bianco al basilico.
La bellissima esperienza sensoriale del Gran Menù degustazione – Piccoli assaggi della cucina di stagione di Caino è stata possibile non solo per merito dell’executive chef Valeria Piccini, ideatrice del menù ma anche grazie al valido aiuto del suo staff in cui troviamo il sous-chef Gugliemo Chiarapini, il capopartita ai secondi Andrea Bertolino, l’addetta al laboratorio pane e pasta Mariangela Prianti e la capopartita pasticceria Fabiana Lunghi. In sala invece, sotto la direzione di Pierluigi Nesti, troviamo il sommelier Arian Nuhi e Simone Bortone ma a supervisionare tutto c’è Andrea Menichetti.
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Scritto da Marco Bechi +393394977937 marcobechi.it@gmail.com
© Tutte le foto dell’articolo sono scattate da Alireza Mohtashami ed hanno copyright by marcobechi.it