La novità è rimanere fedeli al passato a Pieve di Campoli
Il mondo del vino è costantemente in via di evoluzione, anche a volte in maniera radicale ma la novità è rimanere fedeli al passato a Pieve di Campoli, l’Azienda vinicola di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero dell’Arcidiocesi di Firenze IDSC.
In realtà sono previste delle migliorie sia in cantina che nelle strutture che l’accolgono ma per adesso possiamo tranquillamente dire che la cantina, situata nel comune di Tavarnelle Barberino Val d’Elsa nel fiorentino, è rimasta pressochè identica agli anni 80.
È risaputo che i conventi sono sempre stati nell’antichità, custodi di tradizioni legate alla produzione di vini, di liquori, di essenze ed erbe aromatiche ed olio.
Spinta da queste premesse, nel 1985, a seguito della creazione dell’ente Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, nato con l’obiettivo di amministrare i benefici ecclesiastici, ha origine l’azienda agricola Pieve di Campoli.
L’azienda si sviluppa in 50 ettari vitati tra le zone di produzione del Chianti e del Chianti Classico.
Altri 100 ci sono anche con 18.000 piante di olivo, rendono Pieve di Campoli una delle realtà olivicole più grandi dell’area fiorentina.
Le etichette dell’azienda nascono in diversi territori situati nei comuni di San Casciano e Barberino – Tavarnelle Val di Pesa le cui altitudini, esposizioni e microclimi danno vita a una gamma variegata di vini di grande carattere ed eleganza.
L’idea è quella di rappresentare fedelmente il territorio in cui nascono, grazie anche ad alcuni vigneti storici con oltre mezzo secolo di vita.
Le due linee produttive:
- Pieve di Campoli (San Casciano), dove si producono il Chianti, il Chianti Classico Annata e Riserva, il Rosato e il Vin Santo
- Cortine (San Donato), località dove è situata la cantina di vinificazione e la bottaia, da cui nascono i tre omonimi Chianti Classico Annata, Riserva e Gran Selezione e Il Canaiolo e il Vinsanto del Chianti Classico.
Il vinsanto del Chianti classico ha il pregio di essere usato per le celebrazioni della Cattedrale di Firenze.
A Cortine nascono vini da vigne di oltre mezzo secolo, veri e propri cru dell’azienda come la Gran Selezione Cortine dell’UGA San Donato, rappresentante dell’azienda nel neonato progetto delle Unità Geografiche Aggiuntive del Chianti Classico dedicato proprio alle Gran Selezioni del Gallo Nero.
Oggi la produzione è affidata all’esperienza e alla competenza dell’enologo Andrea Paoletti con i suoi 15 anni come direttore agrario da Antinori ed i suoi 20 di consulenza presso la cantina Ornellaia; con consulenze vari paesi nel mondo come Turchia, Montenegro, USA, Georgia ed Ungheria per svolgere il suo lavoro.
“Chi produce qualità oggi nel mondo del vino è sempre più proiettato verso una filosofia green.
A Pieve di Campoli il rispetto per la terra è alla base del nostro lavoro da sempre, da quando si produceva solo il vino per la messa che per ovvie ragioni non può essere “contaminato” da agenti non naturali.
Lo stesso rigore è messo al servizio di tutti i vini, prodotti con l’obiettivo di far esprimere nel modo più naturale possibile gli straordinari terroir in cui nascono”.
Due espressioni di una sola passione
Pieve di Campoli è un esempio perfetto di questa ricchezza nella biodiversità.
I vini dell’azienda nascono su pendii collinari o declivi terrazzati con esposizioni varie ma tutte caratterizzate da condizioni che garantiscono le migliori rese in termine qualitativo.
I più vocati sono stati scelti per diventare veri e propri Cru.
Se il Sangiovese Toscano è il vitigno predominante, trovano spazio nei terreni dell’azienda altri vitigni autoctoni come Malvasia Bianca e Trebbiano per le uve bianche, Canaiolo, Colorino e Pugnitello per le nere a cui si aggiungono piccole quantità di internazionali come Merlot e Petit Verdot.
I vini della linea Pieve di Campoli
Di questa linea fanno parte i vini più storici e tradizionali dell’azienda, che nascono da ceppi di oltre 50 anni d’età.
La sintesi tra il Sangiovese e i terroir dell’azienda donano a questi vini un’immensa varietà ed unicità, grazie anche all’interazione con altri vitigni autoctoni come il Canaiolo e, per il Chianti, una piccola percentuale di uve bianche di Trebbiano e Malvasia.
- Chianti Pieve di Campoli DOC
- Chianti Classico Pieve di Campoli DOCG
- Chianti Classico Riserva Pieve di Campoli DOCG
- Rosato Pieve di Campoli IGT
I vini della linea Cortine
È il Borgo di Cortine a dare il proprio nome a questa linea, borgo nel quale si concentrano i vitigni più pregiati dell’azienda.
I vini Cortine vengono prodotti esclusivamente con grappoli selezionati e rappresentano, con il loro carattere e la loro eleganza, una fedele espressione dell’eccellenza vitivinicola del territorio.
Noi abbiamo assaggiato solo alcuni dei vini di Cortine ma con grande soddisfazione e sorpresa che abbiamo riscontrato anche nell’ottimo rapporto qualità prezzo e analisi gustativa generale.
Canaiolo Cortine 2021
Note di futti piccoli a bacca rossa, marasca, vinoso all’ingresso in bocca, netto, asciutto e di buona beva. (13° 1/2 gradazione).
Chianti classico Cortine DOCG 2020
Viene prodotto dalle uve del comune di Barberino Tavarnelle, al naso si presenta con sentori fruttati, floreali e con note speziate, possiede una discreta acidità e presenta una trama tannica morbida, un vino fragrante. (14° 1/2 gradazione).
Chianti Classico Riserva Cortine DOCG 2018
Note di frutti rossi e tendenza a far emergere anche note floreali, netto strutturato, un vino piacevolmente gastronomico in cui la trama tannica, ancora presente, ci presenta un vino ancor afresco e vivace. (14° gradazione).
Chianti Classico Gran Selezione Cortine DOCG 2020
Naso floreale e fruttato, elegante, una ricercata interpretazione da vigne vecchie doi 50 anni dell’UGA di San Donato, tannini eleganti. (15° gradazione)
Pugnitello IGT 2021
Al naso presenta frutta di bacca nera, tendenzailmente tannico ma dal carattere garbato, un vino ben riconoscibile che sintetizza il territorio nella su aparticolarità. (13° gradazione).
Globalmente dopo una attenta analisi devo dire che il Chianti Classico 2020, dal bel carattere autorevole e piacevolissima beva.
È quello che ha destato il mio vivo interesse anche per il particolare rapporto qualità prezzo subito seguoro dalla Gran Selezione ma dal rapporto qualità prezzo meno accattivante.
Il Vinsanto del Chianti Classico, assaggiato al termine della degustazione, dove assolutamente non abbiamo inzuppato i cantucci, è il fiore all’occhiello di Pieve di Campoli per il suo uso in cattedrale a Firenze per le liturgie.
L’azienda produce inoltre un vino passito da Messa che ha mantenendo nei secoli la sua funzione religiosa ad uso esclusivo nei rituali per la liturgia non viene venduto al pubblico ed è appannaggio solo dei sacerdoti.
L’Olio
Gli Oli Pieve di Campoli uniscono le due anime dell’azienda: quella produttiva, fatta di passione e competenza finalizzate alla nascita di un grande prodotto e quella spirituale.
L’Olio dell’azienda infatti non è solo un olio qualitativamente molto buono, ma anche un prodotto utilizzato nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore nel Giovedì Santo e distribuito nelle parrocchie della diocesi per diventare parte delle funzioni sacramentali.
Così come i suoi ramoscelli vengono distribuiti dopo la benedizione nel rito della Domenica delle Palme, simbolo universale di pace, sia per la cultura laica che quella religiosa.
È stata una conoscenza preziosa che mi ha fatto comprendere quanto sia interessante la realtà, per altro poco conosciuta, di Pieve di Campoli e Cortine.
Una azienda vitivinicola in via di crescita che produce ottimi prodotti con un allettante rapporto qualità prezzo.
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