Carlo Lisini e la cugina Ludovica proprietari di Lisini

Carlo e Ludovica Lisini, la tradizione del Brunello iniziata negli anni 60

Qualche tempo fa, sono stato invitato da Sara Carmignola a far parte di una piccola cerchia di degustatori che hanno avuto la bella opportunità di effettuare una verticale di Brunello di Montalcino della Società Agricola Lisini, capeggiata da Carlo Lisini e dalla cugina Ludovica.

Una parte dell'azienda Lisini
Una parte dell’azienda Lisini

Ci siamo ritrovati a Montalcino alla cantina che ha avuto recenti restauri.

La cantina nuova e gli uffici
La cantina nuova e gli uffici

Successivamente ci siamo recati a Sant’Angelo in Colle dove, nel centro del paese nell’antica casa di famiglia, Carlo e Ludovica Lisini hanno appena risistemato e categorizzato le loro annate storiche.

Degustatori all'opera
Degustatori all’opera

Qui ci siamo trovati, in maniera molto conviviale e per questo anche più piacevole con (da sx) Katarina Andersson,  Filippo Paoletti, Luigi Cremona, Ludovica Lisini, Carlo Lisini, Riccardo Viscardi, Lorenza Vitali, il sottoscritto e Aldo Fiordelli.

La scritta sulla porta della cantina storica
La scritta sulla porta della cantina storica

Abbiamo visitato ogni angolo ed abbiamo osservato le bottiglie delle prime annate ancora conservate, il 1967.

L'annata 1967 è la più vecchia nell'archivio storico
L’annata 1967 è la più vecchia nell’archivio storico

Mi hanno colpito anche le vecchie bottiglie di vinsanto, ora non più prodotto, dove ho scoperto addirittura bottiglie del 1956, l’anno della mia nascita.

Vinsanto di vecchissime annate
Vinsanto di vecchissime annate

Carlo ci ha raccontato una bella storia di famiglia: “L’azienda è della famiglia Clementi sin dal 1614 ma nel 1850 la bisnonna Clementi sposò Lodovico Lisini di Siena e da quel punto l’azienda cambiò nome diventando Lisini. Il loro figlio Alessandro, grande storico e archivista divenne sindaco di Siena ma non si curò dell’azienda. Fu suo figlio Ludovico, mio nonno, che inizio a piantare le prime viti dopo la fillossera nel 1929. Trasferitosi da Firenze a Montalcino per “incompatibilità ideologiche” con il regime di allora e dovendo mantenere 4 figli, investì nel vino. Fece il tutto naturalmente usufruendo della casa di famiglia e iniziò il risanamento della fattoria. L’azienda iniziò in mezzadria e nel passaggio del fronte, nel 1945, ospitò tutti i membri della famiglia fiorentina ma la casa fu anche quartier generale dei tedeschi che, nell’occasione si bevvero tutte le bottiglie che trovarono. Ci fu dopo la guerra una lentissima ripresa che fino al 1964 non decollò. Fu da allora, con la fine della mezzadria, che iniziò la nascita di quello che poi diventerà uno dei luoghi più interessanti per il vino, nel mondo. L’istituzione della Doc e la lungimiranza della zia Lina che ha mantenuto l’azienda che i fratelli volevano vendere è stata l’inizio della fortuna agricola familiare. Favorevoli anche i contributi CEE che ci permisero, nel dopo guerra, di piantare 5 ha di brunello senza nessun esborso, permisero a tante aziende, compreso noi, di decollare. L’imprenditoria vera a propria è iniziata in quegli anni.”

Lo stemma di famiglia
Lo stemma di famiglia

Ecco che ci siamo ritrovati per assaggiare quaranta anni della vita di Lisini, precisamente le annate:
1970-1975-1983-1985-1990-1995-2004-2009.

Abbiamo iniziato con la grande annata del Brunello di Montalcino Ris. 1976. Con naso etereo e spiccata inimmaginabile acidità con sentori fruttati e ancora freschi. Una esperienza davvero incredibile.

Il Brunello di Montalcino Ris. 1970
Il Brunello di Montalcino Ris. 1970

Abbiamo proseguito con il Brunello di Montalcino Ris. 1975 che si presentava con frutto al naso e con grande acidità e freschezza diventando quasi croccante in bocca. Un vino attuale.

Brunello di Montalcino Ris. 1975
Brunello di Montalcino Ris. 1975

Eccoci ora al Brunello di Montalcino Riserva 1983 con netto cambiamento nei profumi terziari e dal colore più marcato. Evidenti sentori di cuoio, pelle e liquirizia suffragate dalla speziatura che avvolge il palato.

Subito dopo è stata la volta del Brunello di Montalcino Ris. 1985 anch’esso contraddistinto da note di catrame, cuoio e liquirizia, dalla moderata acidità rispetto alle annate precedenti questo ha un maggior impatto in bocca per l’imponente struttura.

Brunello di Montalcino Ris. 1985
Brunello di Montalcino Ris. 1985

Il Brunello di Montalcino Ris. 1990 è stato il primo della vigna di terra rossa, Ugolaia. Qui si avverte un sostanziale cambiamento che volge gli occhi alla modernità. Un naso intenso e fruttato varietale , evoluzione dei precedenti, che si esprime con un deciso attacco in bocca ed un grande carattere e struttura.

Brunello di Montalcino Ris. 1990
Brunello di Montalcino Ris. 1990

Passiamo poi al Brunello di Montalcino 1995, dal naso fruttato e con leggero impatto dei legni, complessivamente un vino di meno personalità rispetto agli altri.

Brunello di Montalcino 1995
Brunello di Montalcino 1995

Eccoci adesso al Brunello di Montalcino Ugolaia 2004, dal naso leggero e dalle note fruttate eleganti con profumi di rosa e frutti rossi piccoli. Un impatto deciso, netto e asciutto nel palato.

Brunello di Montalcino Ugolaia 2004
Brunello di Montalcino Ugolaia 2004

Per finire, a richiesta di uno dei convenuti, il Brunello di Montalcino Ugolaia 2009, con sentori di rosa e frutti rossi evidenti in un vino di discreto impatto con corretta acidità ma forse scarsa complessità che comunque si esprime con una discreta rotondità.

Il Vigneto dell'Ugolaia
Il Vigneto dell’Ugolaia

Grazie a Carlo e Ludovica per l’ospitalità e la bella esperienza coordinata con sagace professionalità da Sara Carmignola.

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Società Agricola Lisini Località Casanova Lisini Montalcino (SI)

Tel: +39 0577 844040 Cell: +39 366 6338677 email: azienda@lisini.com

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Scritto da Marco Bechi +393394977937 marcobechi.it@gmail.com

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