(Tutte le foto dell’articolo sono di Alireza Mohtashami)
Il Vezzo delle buone cose a Firenze
Il capolugo toscano è sempre una scoperta di nuovi e vecchi locali, nell’ambito ristorativo, che a volte non penseresti di trovare con belle caratteristiche qualitative e gustative come Il Vezzo delle buone cose a Firenze.
Il realtà il nome è solo il Vezzo ma ci piaceva giocare conla sua definizione ed è lo stesso che hanno fatto Marco Anedda e Giovanni Berti dieci anni fa quando hanno deciso di percorrere la difficile strada della ristorazione volendosi distinguere a Firenze e dare con il Vezzo, l’abitudine per le cose buone.
Marco
“Dopo gli studi scientifici decide di seguire la sua passione per la cucina.
Grazie all’Accademia di Gualtiero Marchesi inizia a cimentarsi nel mondo lavorativo, facendo esperienza all’Ora d’Aria a Firenze, per poi partire alla volta del Piemonte, Londra e Marbella.
Successivamente decide di ristabilirsi nella sua città natale, aprendo il ristorante ‘Il Vezzo’ dove intraprende un percorso di crescita basandosi sulla ricerca del prodotto e sulla tradizione, frutto delle proprie esperienze maturate nel corso del tempo.”
Giovanni
“Fiorentino DOC, Sommelier, con una passione innata per la ricerca ed un forte attaccamento al territorio.
Con l’intento di sensibilizzare la clientela e di sostenere la crescita di ogni piccola realtà sul territorio, ha cercato di dar vita ad una carta ‘made in Toscana’ con quasi 100 etichette, spaziando dai vini classici della tradizione fino ai più insoliti e rivoluzionari vini naturali.”
Il ristorante
La zona è quella vicina al Mercato Centrale di fronte al Sant’Orsola che fortunatamente è in corso di rivalutazione urbanistica dopo il lungo abbandono.
La cucina forse non te la aspetteresti così com’è perchè magari, visto l’arredamento abbastanza classico, viene voglia di pensare ad una cucina tradizionale fiorentina ma così non è.
Te ne accorgi subito dando un’occhiata al menù, volutamente non troppo lungo, ma con le dovute scelte per accontentare gli ospiti sia più classiche che innovative.
Già dal benvenuto a tavola, che non ti aspetteresti in questa tipologia di ambiente, ti accorgi che Marco e Giovanni hanno una marcia in più.
Il menù
Il benvenuto è contraddistinto da una delicata e saporita armonia che accompagna le verdure dell’orto.
Colore e sapore raccontano l’inverno con le sue note forti e dirette.
Antipasto
Roll di fegatino, fondente di patata, clorofilla di spinacio, mela al vin santo e rosmarino
Curiosa e goduriosa interpretazione del crostino toscano qui rappresentato come un cinammom rool con alla base, nascosto dalla crema di patate, il fegato vero proprio smorzato dall’acidità della dadolata di mela verde.
Una scoperta davvero unica.
Vellutata di cavolfiore, il suo verde, cialda d’orzo croccante, pompelmo e melissa
Una vellutata che esalta il cavolfiore ben dosato con la parte verde e la parte croccante!
Un piatto vegetariano con note curiose dalla aggraziata presentazione.
Primo piatto
Linguina, granciporro, crema delle sue uova e cavolo nero cristallizzato
Un tocco di mare, la sapidità è data direttamente dalle uova del granciporro e l’espressione del piatto, colorata appena dal cavolo nero, si esprime in maniera molto delicata.
Baccalà, crema di cecio di Bolgheri, salsa di peperone piquillo, topinambur e peperone crusco
Peperone, ceci, la semplicità e il sapore del baccalà creano un connubio appetitoso e carico di personalità.
Dessert
Come una Tarte au Citron, Meringa all’italiana, curd al limone, acqua di menta e gel di bucce di limone bruciate.
Una meringa fresca con la complicità della menta e del lemon curd, un dessert inconsueto e goloso.
Barbabietola, Semifreddo di ricotta e barbabietola, namelaka di cioccolato ruby e fava tonka, crema inglese al timo, semi di chia, acqua di barbabietola e frolla sablè.
Un fiore rosa, una consistenza intrigante ed una combinazione vincente! Non troppo dolce e sicuramente divertente.
Un menù tendenzialmente moderno e contemporaneo nel quale comunque, volendo, non sono mancate le Pappardelle fatte in casa al ragù di filetto di manzo al coltello con un tocco raffinato di toscanità che si esprime con la ricca sugosità della pappardella.
Un menù che ci è sembrato interessante e diverso e che ci ha piacevolmente colpito per l’attenzione all’impiattamento e il sapiente uso dello chef nel costruire la struttura dei piatti che sono risultati belli da vedere, armonici da gustare e con la giusta dose di carattere.
Una cucina che ci ha stupito positivamente sia per le scelte dei piatti di portata (forme e materiali) che per la ricercata scelta nell’approgionamento delle vivande che la loro presentazione estetica.
Il Vezzo
Via Guelfa 58R, Firenze
Tel. 055 281096 E.mail ristoranteilvezzo@gmail.com – aperto tutte le sere
© Tutte le foto dell’articolo, se non diversamente indicato, sono scattate da Alireza Mohtashami ed hanno copyright by marcobechi.it
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