(Tutte le foto dell’articolo sono di Alireza Mohtashami)
Il Castello di Gabbiano e il suo ristorante Il Cavaliere
Scriviamo spesso sulle magnifiche realtà e sui luoghi che ci propone la Toscana ma solo ultimamante abbiamo scoperto Il Castello di Gabbiano e il suo ristorante Il Cavaliere.
È un luogo estremamente suggestivo, in una posizione invidiabile dalla quale si respira pace ed armonia tra vigneti ed oliveti nelle verdi vallate a pochi chilometri da Firenze e purtroppo è sconosciuto alla maggior parte di persone.
Siamo vicino a Mercatale Val di Pesa e dall’anno 2000 una corporate del mondo del vino ne ha acquisito la proprietà e ne ha migliorato l’accoglienza sia nei casali che nei locali del castello dove sono state allestite 11 camere e una bella piscina che domina i vigneti.
Appena si arriva siamo così rapiti dal panorama intorno che siamo indecisi se rimanere a curiosare esternamente od entrare.
Nel sapiente lavoro di restauro la struttura è rimasta integra e il luminoso cortile interno da luce alle innumerevoli opere d’arte che ogni anno si susseguono in mostra sulle mura interne turrite.
Una gestione ed un’accoglienza di tipo familiare che è molto apprezzata dai clienti delle camere e dei 5 appartamenti.
Il Chianti Classico
Il vino e la sua commercializzazione è la principale attività del Castello di Gabbiano e l’attività di accoglienza, anche ristorativa al Cavaliere, è dunque di supporto al mondo del vino e si manifesta con le visite in cantina, le degustazioni ed i pairing al ristorante.
C’è la possibilità di assaggiare il Chianti Classico annata, dal carattere sapido e dall’acidità brillante, il Chianti Classico Riserva, dai tannini ben bilanciati e dalla buona complessità ed il Chianti Classico Gran Selezione Bellezza dal palato complesso e ben equilibrato.
L’anima è quella di un Wine Resort che offre un’esperienza immersiva nel mondo del vino Chianti Classico a 360° infatti esistono 146 ettari in produzione su 160 ettari vitati in totale di cui 111 a chianti classico e l’85% dedicati solo al sangiovese.
Le botti preferite per la vinificazione sono quelle di rovere francese ma dal 2015 è iniziato un progetto di collaborazione con Carmignani, un bottaio locale, che produce botti in Roverella (rovere italiano dai boschi della Rufina) più balsamico del rovere francese da usare per il Bellezza.
Francesco Caselli è l’agronomo e direttore dell’Azienda Agricola e naturalmente insieme all’opera dall’enologo Federico Cerelli danno vita ai vini del Castello di Gabbiano.
Marcello Crini e l’arrivo al Ristorante Il Cavaliere
All’indomani della sua esperienza più che decennale alla Trattoria di Passignano Marcello è stato coinvolto nell’avventura di valorizzare e proporre al personale locale, con un buon rapporto qualità prezzo, la conoscenza del Castello di Gabbiano, dei vini e della sua ristorazione che fino ad ora ha avuto solo un confronto con l’estero.
Lui ha messo a frutto la sua lunghissima esperienza e ha trovato subito le persone giuste, che già conosceva e che lo hanno seguito, per creare quella accoglienza e quella ristorazione che mancava e che noi proviamo volentieri.
La storia del Castello di Gabbiano
La costruzione delle cantine, la cui struttura a volte testimonia l’utilizzazione vinicola delle stesse, fu iniziata nel 1124.
A quell’epoca il castello apparteneva ad una delle più importanti famiglie di banchieri di Firenze, i Bardi, che nella seconda metà del 1200 iniziarono i lavori di ampliamento della fortezza costruendo le mura perimetrali, merlate, secondo la tendenza tipicamente guelfa dell’epoca.
Il castello rimase in possesso dei Bardi fino ai primi del quattrocento quando, passò alla famiglia Soderini, una delle famiglie politicamente più influenti di Firenze.
Fu ad opera dei Soderini la trasformazione della turrita casa padronale di Gabbiano in Fattoria, già portata a compimento nel tardo 400, secondo quanto descritto nella “portata catastale” presentata nel 1480 dal padre di Pier Soderini, Tommaso, agli “Uffiziali” del Catasto della Repubblica Fiorentina.
Fu durante il possesso dei Soderini che il Castello fu trasformato nella struttura più simile all’attuale, le torri tonde di influenza architettonica francese poste ai quattro angoli del castello furono costruite nel 1505.
Dal XIX secolo le famiglie che si succedettero nella proprietà vi eseguirono vari restauri rispettando appieno le caratteristiche del complesso architettonico del Castello.
Nel complesso degli edifici annessi al castello si trova la cappella privata di carattere neoclassico la cui costruzione risale al XIX secolo sotto la proprietà dei Del Turco, secondo un’iscrizione apposta all’interno della piccola chiesa in occasione del suo restauro avvenuto nel 1957 ad opera dei Lemmi.
Ristorante Il Cavaliere
Poco lontano esistono altre strutture che ad oggi sono state adibite al ristorante Il Cavaliere al servizio del resort e della cantina.
Qui al ristorante dove operano (da destra) lo chef Nearco Boninsegni e il suo staff composto da la pasticcera Silvia Mazzotti, da Tommaso Simoncini e Andrea Falciai.
Ci siamo accomodati per degustare il menù abbinato ai prestigiosi vini del Castello di Gabbiano.
Come benvenuto abbiamo iniziato con un saporito Sformatino di cipolla con Delizia del Castello (aceto 10 anni) e germogli di rucola.
Gli antipasti
Ecco il Panino alla Lingua di Manzo, Salsa Verde, Maionese alla Paprika, Cavolo Cappuccio in Agrodolce, un’interpretazione del Mac Gabbiano con panino fatto in casa farcito con la lingua e salsa verde, maionese di peperoni e ketcup fatto anch’esso in casa.
Una creazione giocosa ed appetitosa saporita e indubbiamente rappresentativa del territorio.
Arriva poi il Lombo di Capriolo Arrosto, Sedano Rapa, Erbe Spontanee e Mostarda di Pere, un assaggio di cacciagione molto tradizionale nelle campagne qui interpretato in maniera fresca e spiritosa.
I primi piatti
Il Ramen in Chianti – Tagliolino di Grano Saraceno, Brodo di Funghi, Pancia di Maiale e Cavolo Nero Fritto, ci dà un tocco di orientalità con solo ingredienti toscanissimi.
Appetitoso e adattissimo al periodo invernale, una creazione divertente e giocosa.
I secondi piatti
Il Sig. Piccione Preso in Castagna da un Radicchio, credo che questo sia il piatto forte dello chef in cui si evince tutto il carattere che un piatto del genere ci possa donare.
Piacevolezza, ottima cottura e accompagnamento perfetto.
La Guancia Brasata ai Tre Pepi, Cipolline Borrettane e Fagioli Cannellini ripropone ancora una volta il territorio in maniera moderna ma sapida e appetitosa.
Sono tutti piatti che non smetteresti mai di mangiare che regalano belle sensazioni gustative con una piacevole presentazione.
Dolci
Complimenti vivissimi alla pasticcera per il Clafoutis alla Pera Volpina e Gelato al Pan Pepato, una goloseria bella da vedere e godibilissima da mangiare che con la moderata dolcezza e le varie consistenze l’ha reso un fine pasto memorabile.
Golosa la Sangria di Marasche Avellane, Creme Cheese all’Erba Cedrina, si capisce che i dolci sono fatti proprio con una grand epassione.
Per chiudere ecco la buonissima piccola pasticceria in accompagnamento al caffè.
Arrivederci a presto, la cucina ed i vini (che non abbiamo fotografato perché sono in fase di restyling nelle etichette) ci sono piaciuti molto e non vediamo l’ora di condividerli con chi ci segue.
Presto riceverete notizie in proposito!
Castello di Gabbiano
Via di Gabbiano, 22 Mercatale Val di Pesa (Firenze)
Tel. 055.821053 E-mail: castellogabbiano@castellogabbiano.it
© Tutte le foto dell’articolo, se non diversamente indicato, sono scattate da Alireza Mohtashami ed hanno copyright by marcobechi.it
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