In giro per Cantine – Radda in Chianti – Monteraponi e Michele Braganti

Inizio con questo primo articolo il mio annuale giro per cantine alla conoscenza dei luoghi, delle persone e delle metodologie di lavoro che contraddistinguono ogni Azienda Agricola che produce il prezioso nettare così invidiatoci da tutto il mondo. È una esperienza affascinante perché ogni realtà è fine a se stessa e a volte, anche aziende vicine geograficamente, hanno un approccio alla vinificazione completamente diverso e con risultati veramente tangibili.

Le vigne "alte" di Monteraponi
Le vigne “alte” di Monteraponi

L’Azienda Agricola (Biologica) Monteraponi è la prima tappa dove trovo ad aspettarmi Michele Braganti. Prendiamo subito il suo fuoristrada e mi porta a vedere i vigneti di cui mi parla con orgoglio quasi  parlasse dei suoi figli.

Sangiovese
Sangiovese

Monteraponi fu acquistato, per investimento, nel 1974 dal padre di Michele proprio nell’anno della sua nascita. Dapprima era un borgo contadino quasi abbandonato e esisteva solo una vigna da cui il padre otteneva il vino per regalarlo ad amici e clienti della sua vera attività. Poi per anni c’è stato un quasi abbandono sino al momento in cui Michele nel 2003, da studente universitario non proprio modello, fu letteralmente spedito da Firenze a Radda in Chianti per occuparsene e “a collo torto” fu costretto a farlo. Nessuno della sua famiglia pensava che quell’odio iniziale di Michele per Monteraponi si sarebbe trasformato in energia, passione e amore viscerale e che avrebbe riscosso così tanto successo. Iniziò pian pianino e chiese molti consigli.

In cantina d'invecchiamento
In cantina d’invecchiamento

Racconta Michele: “Chiamai esperti enologi per sapere in che direzione prendere ma ricevetti subito brutte notizie. Praticamente mi dissero che sarebbe stato tutto un fallimento se non avessi fatto cambiamenti drastici e molto costosi. Avrei dovuto disfarmi dei tini in cemento e sostituirli con moderni in acciaio termocondizionati, ma la cosa più importante che dovevo fare era quella di estirpare le mie vecchie vigne di sangiovese per sostituirlo con vitigni internazionali.”

I tini vetrificati e non
I tini vetrificati e non

Michele non si dette per vinto e continuò a chiedere consigli e si rivolse al Consorzio del Chianti Classico il quale gli rispose, nella figura di Daniele Rosellini (allievo di Gambelli), dicendogli che in fin dei conti gli sarebbe servita solo una diraspatrice e piccole cose e poteva iniziare.  Rincuorato seguì la seconda strada ed iniziò, piano piano, il percorso di crescita che lo ha portato al grande successo odierno. Oggi si occupa della direzione e della supervisione di tutto, delle 7 persone che con lui collaborano a tutti i livelli, dal vigneto alla scelta maniacale dei singoli chicchi, che contribuiscono a produrre i suoi vini: Igt Bianco Trebbiano 2016 – Chianti Classico 2015 – Chianti Classico Riserva Il Campitello 2014 e Igt Baron’Ugo 2013, non vi racconto dei vini, quelli è meglio se andate ad assaggiarli!

I vini di Monteraponi
I vini di Monteraponi

I 12 ha di vigneti di sangiovese, canaiolo e colorino sono ad altitudini tra le più alte del Chianti Classico, si oscilla dai 420 ai 560 mt. slm. e sono naturalmente protetti dalle correnti del nord in una specie di conca naturale ben esposta a sud-est e sud-ovest in mezzo ai 200 ha della tenuta.

Michele Braganti nelle sue vigne
Michele Braganti nelle sue vigne

I suoi vini sono prestigiosi ed ogni anno ricevono importanti riconoscimenti.

In degustazione
In degustazione

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Contatti:

Azienda Agricola Monteraponi  Radda in Chianti (Siena) Tel. +39 0577 738 208 Cel. +39 3389373465
email: mail@monteraponi.it       monteraponi@gmail.com

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Scritto da Marco Bechi +393394977937 marcobechi.it@gmail.com

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