Ma che bel Brunello! Col d’Orcia Riserva Poggio al Vento

La querce secolare che domina la Vigna di Poggio al vento
La querce secolare che domina la Vigna di Poggio al vento

Ma che bel Brunello!… suona buffo vero, come il ritornello della famosa filastrocca per bambini e a dir la verità, qualcuno potrebbe dire “semmai buono, che c’entra bello?”

Io ho scelto questo titolo perché secondo me la Riserva di Brunello Poggio a Vento è proprio un bel vino, “bello nel senso completo”.

E’ prodotto in una Azienda piuttosto grande (142 ettari), Col d’Orcia S.p.a. Società Agricola ma di proprietà della famiglia Marone Cinzano sin dal 1973 e diretta dal Conte Francesco Marone Cinzano sin dal 1991. Si avvale da lungo tempo di collaboratori “storici” Edoardo Virano è Amministratore delegato sin dal 1997 e l’agronomo Giuliano Dragoni lo è dal 1975 mentre l’Enologo Maurizio Castelli collabora dal 1988. Che dire, una bella squadra che è cresciuta insieme all’azienda e che ha contribuito allo sviluppo della sua filosofia produttiva.

Il Brunello Poggio al Vento esprime tutta questa filosofia aziendale. Ed ecco dunque la:

Verticale di magnum di Col d’Orcia – Brunello Riserva DOCG – Poggio al Vento annate 85-88-90-93-95-97-98-99-01

Le nove annate della Riserva
Le nove annate della Riserva

Lunedì 24 gennaio 2011, Col d’Orcia, a dispetto dell’usuale grigiore invernale, si è mostrata a noi sotto i raggi tiepidi di un dirompente e inusuale sole invernale mettendoci già subito a nostro agio pregustando l’onore del privilegio legato alla partecipazione alla degustazione di nove annate di Riserva di Brunello di Montalcino “Poggio al Vento”.

Dopo un saluto cordiale Edoado Virano e Maurizio Castelli ci hanno fatto accomodare nella sala degustazione e abbiamo preso posto in attesa dell’inizio.

Edoardo Virano e Maurizio Castelli
Edoardo Virano e Maurizio Castelli

Scrivendo adesso riprovo quel piccolo brivido di “eccitazione papillare” legato all’idea di assaggiare un “pezzo di storia” di Col d’Orcia.

I vini, con sacrale metodicità, sono stati versati uno ad uno nei nove bicchieri che avevamo di fronte partendo dall’annata più giovane il 2001 proseguendo poi sino al 1985.

Le 9 annate di Poggio Al Vento
Le 9 annate di Poggio Al Vento

Prima di iniziare il Dott. Virano ci spiega che per ogni vecchia annata sono state imbottigliate a suo tempo anche 1000 magnum ma mai vendute e conservate in cantina. Oggi, nel 2011, per la prima volta, è stato deciso di metterle in commercio e noi siamo qui a testarne le qualità organolettiche.

Ben lieti iniziamo:

Il 2001 ci appare di un bel rosso rubino intenso con lievi riflessi granati, il profumo è di marasca e di frutti rossi freschi con un suadente equilibrio delle note speziate e in bocca si ritrova un bell’equilibrio di cui si nota appena una leggera tannicità. Un vino interessante che si contraddistingue anche per la manifestata freschezza.

Il 1999 è in linea col precedente, per quanto riguarda il colore e conserva i lievi riflessi granati su un colore rosso rubino. Al naso presenta sentori netti di frutti rossi sul quale emerge una lieve nota burrosa in mezzo alla naturale speziatura del rovere e una nota di balsamico. In bocca risulta fresco e elegante su cui non pesano i 14° alcolici.

Il 1998 evidenzia lo stesso colore delle precedenti annate. Il profumo è variegato e i frutti rossi predominanti sono accompagnati dalle spezie e da una leggera nota di liquirizia. Al palato risulta fresco, elegante e i tannini maturi gli conferiscono un grande equilibrio.

Il 1997 prosegue con le medesime sensazioni visive offerte dai precedenti mentre al naso si denota qui una maggiore balsamicità con lievi sentori di viola mammola e liquirizia. In bocca si esprime con vigore e potenza ma anche eleganza mantenendo anche questo un alcol di 14° pur presentando più evoluto rispetto ai precedenti.

Il 1995 rimarca il bel rosso rubino intenso con lievi riflessi granati appena più scuro rispetto agli altri. I profumi si scostano appena e alla liquirizia, si affianca il cuoio nuovo, il gudron e un lieve sentore di idrocarburi. Al palato grandi e complesse sensazioni pienamente rispondenti al profumo mostrano di pari passo pienezza di gusto e potenza mitigate ancora dalla freschezza.

Il 1993 è contraddistinto da un colore rosso rubino con intensi riflessi granati. Al naso presenta i caratteristici profumi di frutti di bosco, di lamponi e ribes, poi gudron e liquirizia mescolati a note leggermente balsamiche. In bocca si sentono molto la vainiglia e i tannini maturi che conferiscono una rilevante importanza dando spessore al vino che rimane “lungo” e persistente.

Il 1990 conferma i colori del predecessore. Annusandolo possiamo percepire profumi di cuoio, tabacco, the nero. Un complesso di sensazioni veramente uniche mescolate ai caratteristici sentori di vainiglia, di frutti del sottobosco e spezie. Nel palato la sensazione è di rotondità, eleganza, lunghezza che confermano un vino di forte personalità ma con grande armonia.

Il 1988, l’unico imbottigliato in un maniera diversa a causa della non disponibilità al momento del formato standard, si presenta di un colore rosso rubino intenso con lievi riflessi granati. Al naso si evidenziano profumi di prugna matura, di cioccolata, di vainiglia e spezie con una punta di tartufo nero. In bocca si rileva un grande equilibrio tra tannicità e acidità che fanno esprimere al meglio questo vino forte e strutturato.

Per finire il 1985, di un bel rosso rubino intenso con riflessi granati, che presenta una complessità di profumi in cui si evidenziano il fungo porcino secco, il tabacco da pipa, il cuoio vecchio, la cioccolata, un tocco di balsamico e di liquirizia. Il gusto, rispondente alle aspettative, evidenzia l’importanza del vino e della sua struttura. Il forte carattere si manifesta con piacevolezza ben amalgamato alla freschezza dovuta al buon equilibrio tra tannini e acidità. La gradazione alcolica è di 14°.

Un momento della degustazione
Un momento della degustazione

E’ stata una bellissima occasione in cui è emersa la grande professionalità di Col d’orcia e del suo “navigato” Staff immutato negli anni.

Il Dott. Edoardo Virano Amm. Delegato di Col d'Orcia
Il Dott. Edoardo Virano Amm. Delegato di Col d'Orcia

Marco Bechi mb@marcobechi.it +393394977937

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