La Malvasia di Candia aromatica dei Colli Piacentini
Qualche giorno fa abbiamo partecipato da Burde ad una interessante degustazione di vini ottenuti da un vitigno a noi toscani sconosciuto, la Malvasia di Candia aromatica dei Colli Piacentini.
Tra le 19 Malvasie coltivate in Italia, quella Bianca di Candia Aromatica si concentra in Emilia e in particolare nei Colli Piacentini, dove esprime al meglio la propria personalità.
I Colli Piacentini fanno da culla alla più ricca e complessa tra le Malvasie esistenti, dotata di un corredo aromatico particolarmente ricco e articolato che conferisce grande qualità a questo vino.
La Storia
C’era una volta e c’è ancora, nella parte sudoccidentale del Peloponneso, in Grecia, un borgo circondato da mura che si chiama Monemvasia.
Questo posto non è sulla terraferma ma su un’isoletta a circa un centinaio di metri da essa, a guardia di un porto lì di fianco.
Porto con una sola entrata è il significato, appunto, del nome Monemvasia.
Oggi non è un luogo di rilevo come lo era nel passato infatti nel Medioevo e sino al Seicento aveva rivestito un’importanza logistico-commerciale non indifferente.
A Monemvasia venivano raccolti vini provenienti dalle isole vicine, specie da Creta, che una volta si chiamava Candia, distante poco più di 200 chilometri.
Erano vini dolci prodotti da uve appassite al sole, da un numero svariato di vitigni diversi, com’era usanza allora.
Il primo documento che cita il vino Malvasia (sì, come si può intuire, si cominciava già a storpiare il nome di Monemvasia) risale al 1214 e lo cita tra i vini della corte di Costantinopoli.
E datata 1278 è una citazione veneziana sull’importazione del vino di Malvasia.
Ed ecco che entra in gioco un attore fondamentale nella storia della Malvasia, un po’ come gli Inglesi lo saranno più tardi nella storia dei vini di Porto e di Bordeaux: la Repubblica di Venezia.
Accorgendosi dell’apprezzamento sempre più crescente del Malvasia e “fiutando il business” che ne poteva nascere, la Serenissima aveva preso a commerciarlo, sino ad esportarlo in tutta Europa, specie tra il Trecento e il Seicento.
Piano piano ci fu una grande diffusione e le viti furono piantate anche in Italia in varie zone dove naturalmente si sono evolute.
19 varietà di Malvasia
Ecco spiegato perché in Italia esistono oggi 19 varietà a nome Malvasia: 12 bianche, 6 rosse e una rosa, frutto di una mutazione genetica rilevata circa 50 anni fa in provincia di Piacenza.
19 varietà, 19 differenti DNA, alcune uve aromatiche o debolmente aromatiche, altre neutre.
Frutto dei viaggi, degli scambi commerciali, delle esigenze di mercato, degli incroci e delle mutazioni genetiche vegetali, dei conflitti umani: della Storia, insomma.
É stato dunque un piacere fare la degustazione dove, nella prima parte abbiamo assaggiato 4 malvasie secche di diverse aziende.
Casa Benna, Luce di Selce
La Tosa – Sorriso di Cielo
Ma Mi
Fratelli Piacentini – Mira
Vini da dessert ottenuti da Malvasia di Candia appassita
Nella seconda parte della degustazione abbiamo assaggiato invece dei vini ottenuti da uva appassita.
La Malvasia di Candia è un vitigno molto verstile e a seconda della sua raccolta e lavorazione si possono ottenere
Successivamente abbiamo iniziato il pranzo con assaggi di altri vini dei Colli Piacentini.
Donna Enrica, Colli Piacentini DOC Malvasia Frizzante, 2022, Loschi Enrico
Ficattole, Coppa e Pancetta Piacentina DOP – Giardiniera del Racemus
Il Garrito, Gutturnio Frizzante DOC, 2022, Casa Benna
Pici, Ciccioli e Zafferano Val Tidone
Vignamorello, Gutturnio DOC Superiore, 2021, La Tosa
Valigette Pancetta e Frittata al Tegame
Emilia ICT Malvasia Frizzante Dolce, Civardi Racemus
Sbrisolona e Crema di Zucca
Una bella giornata passata insieme alla Presidente della Strada dei vini e dei Sapori dei Colli Piacentini e a due produttori che ci hanno accompagnato nella degustazione facendoci entrare appieno nel mondo della Malvasia di Candia a partire dai suoli di coltivazione.
Strada dei vini e dei Sapori dei Colli Piacentini
info@stradadeicollipiacentini.it
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