Nel mio girovagare per cantine, sono sincero, non mi è capitato spesso di addentrarmi nella zona pistoiese anche perchè le cantine si contano più o meno sulle dita di entrambe le mani. È risaputo che Pistoia è una zona vocata alla coltivazione delle piante ornamentali e da giardino e per questo è piena di serre ma meno per le viti. Nella vicina Quarrata invece si trova uno delle cantine più antiche e rappresentative della zona, la Fattoria Betti che produce, tra l’altro, Chianti Montalbano DOCG.
Quando arriviamo notiamo subito l’antica costruzione con fregi Liberty ai lati e al centro della palazzina. La cantina è probabilmente l’unica struttura in stile liberty costruita in Italia come cantina: l’edificio è datato 1903 e in passato era il luogo dove le fattorie vicine portavano le uve per la vinificazione. Guido e Gherardo Betti, i proprietari della fattoria Betti, ci aspettavano per raccontarci la loro realtà ed abbiamo iniziato da un giro nel vigneto prospiciente il corpo aziendale. Guido gestisce sia l’export che le vendite in Italia e Gherardo è l’enologo.
Il sistema di allevamento delle viti è a cordone speronato a più livelli di altezza a seconda dell’età dell’impianto, mentre per le uve Trebbiano si usa il guyot: l’esposizione è a Nord, e il sottosuolo è caratterizzato dalla presenza di rocce rosse su terrenti piuttosto pianeggianti.
La produzione totale è attualmente di 60.000 bottiglie, ma attualmente sono in corso dei nuovi impianti e in futuro la produzione totale potrà raggiungere 120.000-130.000 bottiglie.
Alcune opere d’arte moderna vengono esposte nei locali di accoglienza ed anche all’esterno nel parco che è situato di fronte alla fattoria.
Ecco di seguito alcuni dettagli sui vini prodotti dalla fattoria Betti partendo da sinistra:
BIANCO DI TOSCANA IGT “PAGRO DE’ BETTI” (Prima annata: 2012 / Bottiglie: 1.500 / Chardonnay 70%, Trebbiano Toscano 30%) L’affinamento prevede almeno sei mesi in tonneaux e cinque mesi in bottiglia.
ROSE’ DI TOSCANA IGT “CAPRONE” (Prima vendemmia: 2016 / Bottiglie: 4.000 / Sangiovese 100%) La prima annata ufficiosa fu la 2015, quando il vino venne prodotto soltanto per un cliente estero che aveva una barba che lo faceva assomigliare ad un maschio di capra (“Caprone” in italiano vuol dire “maschio della capra”) e il nome venne dato in suo onore. Da quel momento iniziò la produzione regolare e il divertente nome rimase.
BIANCO DI TOSCANA IGT “CRETO DE’ BETTI” (Prima annata: 2005 / Bottiglie: 4.000 / Chardonnay 70%, Trebbiano Toscano 30%) Il nome “Creto” trae origine da “creta”, tipico nome toscano usato per indicare l’argilla, che è la tipologia di suolo dove le uve crescono.
ROSSO DI TOSCANA IGT “PRUNIDEO” (Prima vendemia: 2003 / Bottiglia: 15.000 / Sangiovese 90%, Cabernet Sauvignon 10%) “Prunideo” è il termine botanico usato per indicare i frutti con il nòcciolo, tipici dell’area dove la vigna è situata (ad esempio, ci sono molti olivi nei dintorni).
CHIANTI MONTALBANO DOCG (Prima annata: 2003 / Bottiglie: 20.000 / Sangiovede 90%, Canaiolo e Colorino 10%) “Montalbano” è l’area del Chianti conosciuta per la mineralità conferita dalle rocce rosse, che presentano una particolare combinazione del sottosuolo.
CHIANTI MONTALBANO DOCG RISERVA (Prima annata: 2003 / Bottiglie: 5.000 / Sangiovese 90%, Canaiolo 8%, Cabernet Sauvignon 2%) L’imbottigliamento viene effettuato nel mese di Aprile, due anni dopo la vendemmia: noi consideriamo il concetto di “Riserva” come quello di vino particolarmente elegante.
ROSSO DI TOSCANA IGT “SEMEL” (Prima annata: 2009 / Bottiglie: 1.500 / Merlot 100%) Il nome significa “una sola volta” nella lingua latina: questo vino venne prodotto per la prima volta per puro caso, e il risultato fu così convincente che Guido e Gherardo decisero di inserirlo nella gamma.
Per celebrare questo incontro tra la Fattoria Betti e persone appassionate del settore, Claudia Bondi ha organizzato un bellissimo evento: un déjeuner sur l’herbe.
Una interessantissima proposta servita di tutto punto in cestini da picnic di grande effetto cromatico belli da vedere ma anche gustativo per quello che contenevano.
L’autore delle vettovaglie sono stati Luca e Luisa di The Dinner che hanno preparato tutto il cibo in vasetti monoporzione alcuni in vasocottura.
Una presentazione curiosa e golosa a base principalmente di pesce che abbiamo abbinato con i vini della Fattoria Betti.
Claudia Bondi ha avuto davvero una bella idea proporre il déjeuner sur l’herbe.
Tanti dettagli e accortezze, c’era anche l’acqua oltre al vino marchiata Fattoria Betti.
Un brindisi con il Creto de’ Betti e un plauso per l’organizzazione e l’accoglienza.
Senza dubbio è stato un evento che non si farà dimenticare.
Via Boschetti e Campano, 66 – Quarrata (PT)
e.mail. info@fattoriabetti.it Tel. +39 338 663 6313
Scritto da Marco Bechi +393394977937 marcobechi.it@gmail.com
© Tutte le foto dell’articolo sono scattate da Alireza Mohtashami ed hanno copyright by marcobechi.it