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Pistoia tra piccoli borghi e buon cibo

“Pistoia tra piccoli borghi e buon cibo” è stato il tema del blog tour del 26-27-28 novembre inserito nel programma di Vetrina Toscana 2018 che veramente mi ha aperto un mondo alla conoscenza delle piccole realtà della montagna pistoiese. Sinceramente nel passato ero stato nel pistoiese ma più che tutto per sciare all’Abetone ma non avevo mai approfondito le peculiarità delle molteplici realtà che ho avuto il piacere di incontrare. Il tutto è iniziato con un programma che ha visto i partecipanti, blogger provenienti da tutta Italia, ritrovarsi all’Hotel Villa Cappugi, una struttura a 4 stelle nelle vicinanze del centro di Pistoia.

La mattina c’era Lorenzo Cipriani, la nostra competente guida,  ad aspettarci nei pressi dell’hotel per iniziare il nostro tour che ci ha visti raggiungere come prima tappa Serravalle Pistoiese.

La Torre di Castruccio o Terre Nuova di Serravalle Pistoiese
La Torre di Castruccio o Terre Nuova di Serravalle Pistoiese

Abbiamo visitato la Rocca di Castruccio o Rocca Nuova e Lorenzo Cipriani ce ne ha raccontato la storia.

La vista del paese da sopra la Torre Nuova
La vista del paese da sopra la Torre Nuova

La Rocca Nuova si contrappone all’altra rocca detta “Vecchia” nucleo originario del castello di Serravalle Pistoiese di cui fa parte la torre Longobarda e la torre del campanile, così oggi chiamata perché trasformata in campanile della chiesa di Santo Stefano nella parte più antica del paese.

La Chiesa di Santo Stefano
La Chiesa di Santo Stefano

Abbiamo poi passeggiato per le viuzze di Serravalle apprezzandone le caratteristiche di piccolo borgo che si trovava in un posto strategico tra le scorribande tra le città rivali del tempo.

Le vie fortificate di antica origine
Le vie fortificate di antica origine
La torre del campanile facente parte in origine del castello di serravalle
La torre del campanile facente parte in origine del castello di Serravalle

Abbiamo proseguito poi per Montale, un paese vicinissimo a Pistoia dove abbiamo avuto il piacere di conoscere i fratelli Monticelli, Tommaso lo Chef e Francesco in sala del Ristorante Il Fienile, aderente a Vetrina Toscana e facente parti da anni della Guida delle Osterie d’Italia di Slow Food.

Francesco e Tommaso Monticelli del Ristorante il Fienile
Francesco e Tommaso Monticelli del Ristorante il Fienile

Al Fienile abbiamo gustato dei piatti semplici ma davvero gustosi e saporiti che ci hanno raccontato una cucina autentica dai sapori e dall’atmosfera toscana.

Zuppa di cavolo nero, pappa al pomodoro, maccheroni con il sugo d'anatra, peposo, trippa e torta di mele
Zuppa di cavolo nero, pappa al pomodoro, peposo, maccheroni con il sugo d’anatra, trippa e torta di mele

Una tappa davvero piacevolissima. Ricordatevi del Ristorante Il Fienile.

Ristorante il Fienile
Ristorante il Fienile

Dopo la pausa del pranzo abbiamo proseguito per visitare Villa Smilea dall’aspetto di fortilizio in stile gotico.

La Villa Smilea
La Villa Smilea

Una villa fattoria a pianta quadrata, con corte porticata interna, è caratterizzato da due torri. Alte venti metri, s’innestano nel perimetro murario del XVI secolo, mentre nella parete settentrionale si erge un loggione, sorretto da dodici archi di pietra.

La Villa Smilea dal cortile interno
La Villa Smilea dal cortile interno

Al piano terra c’è la parte più antica risalente al 1300. Queste stanze vaste risalgono al 1400 e sono destinate alla biblioteca comunale dove è situata anche una biblioteca per i ragazzi.

Una delle sale interne dedicate alla mostra stabile
Una delle sale interne dedicate alla mostra stabile

La grande attrattiva di Villa Smilea è anche rappresentata dalla mostra permanente di ben 22 opere, sculture gessi e mosaici, del montalese Jorio Vivarelli (1922-2008), illustre esponente della tradizione artistica pistoiese e famoso nel mondo (sue grandi e significative sculture si trovano a Roma, Phiadelphia, Nagasaki).

La Villa Smilea
La Villa Smilea

Al termine della visita siamo rientrati a Pistoia in Hotel dove ci siamo un pò rilassati e poi abbiamo consumato la cena al Ristorante dell’Hotel Villa Cappugi anch’esso del circuito Vetrina Toscana.

Cena al ristorante di Villa Cappugi con Maccheroni all'anatra, maialino arrosto e cheescake ai frutti di bosco
Cena al ristorante di Villa Cappugi con Maccheroni all’anatra, maialino arrosto e cheescake ai frutti di bosco

La notte ci ha portato consiglio e dopo aver ripensato alle belle opportunità che offre questo territorio ho maturato già dal primo giorno l’idea di tornarci ma…non avevo visto il resto.

La mattina seguente di buon ora siamo partiti per le Piastre a Pracchia dove, gestita nell’ambito dell’Eco Museo della Montagna Pistoiese che coniuga sei itinerari, esiste una vecchia Ghiacciaia dove è possibile capire come dalla fine del ‘700 ai primi decenni del ‘900, nella valle del fiume Reno, sia stata fiorente la produzione del ghiaccio naturale che veniva raccolto dalle donne in inverno, mantenuto e consegnato con i carri trainati da cavalli sia a Pistoia che in altre città.

Il laghetto per la raccolta del ghiaccio di fronte alla ghiacciaia della Madonnina
Il laghetto per la raccolta del ghiaccio di fronte alla ghiacciaia della Madonnina

Nell’interno della ghiacciaia della Madonnina c’è un percorso multimediale con video e installazioni che raccontano l’avvincente storia del ghiaccio. Oggi a noi, nell’era della tecnologia,  sembra assurdo ma in passato c’era una vera economia del ghiaccio naturale. È comunque un luogo magico e affascinante.

L'interno della ghiacciaia della Madonnina
L’interno della ghiacciaia della Madonnina

La tappa successiva è stata alla Ferriera di Maresca, sempre gestita nell’ambito dell’Eco Museo della Montagna Pistoiese,

La ferriera di Maresca e il torrente da cui prendeva l'energia per i magli
La ferriera di Maresca e il torrente da cui prendeva l’energia per i magli
La targa esplicativa con lo schema della Ferriera
La targa esplicativa con lo schema della Ferriera
Le attrezzature per i lavori con il ferro
Le attrezzature per i lavori con il ferro
La vecchia ruota ora in disuso ma con un progetto di ripristino
La vecchia ruota ora in disuso ma con un progetto di ripristino
Un esempio dei manufatti in ferro
Un esempio dei manufatti in ferro
La Fucina in funzione
La Fucina in funzione

Successivamente abbiamo proseguito per Campo Tizzorro dove è situato uno di quelli che erano i più grandi complessi industriali dove veniva prodotto tutto ciò che conteneva rame. Lo stabilimento Metallurgico Italiano che oggi accoglie il museo SMI e i rifugi antiaerei, 22 metri sotto terra, creati in tempo di guerra capaci di accogliere 8.000 persone che usualmente vi vivevano dalle 17 alla mattina seguente.

Il plastico dello SMI a Campo Tizzoro
Il plastico dello SMI a Campo Tizzoro
Il gruppo di fronte ad uno degli ingressi dei rifugi
Il gruppo di fronte ad uno degli ingressi dei rifugi

Scendere i circa 100 scalini ci porta in un altro mondo, una dimensione quasi onirica ma purtroppo vera che in passato ha visto il passaggio di persone che vi hanno soggiornato nei momenti della guerra.

Ecco uno dei tanti messaggi scritti sui muri del rifugio
Ecco uno dei tanti messaggi, drammatici e perentori, scritti sui muri del rifugio

Abbiamo visitato il museo con interessanti cimeli.

Addirittura il menù proposto da il Principe di Piemonte ad illustri personaggi dell’epoca il 7 dicembre 1938.

Poi armi di varie fogge e forma che raccontano la storia di popoli.

Momenti politici e storici che hanno visto l’Italia tra le due guerre.

Finita la visita allo SMI abbiamo proseguito per Cutigliano, precisamente per Melo, una ridente zona di montagna dove abbiamo trovato Il Rifugio della Saida.

Saida Lenzini che orgogliosa dispensa tortelli
Saida Lenzini che orgogliosa dispensa tortelli

Una location semplice, senza fronzoli, ma dove i tortelli parlavano da soli per la bontà della loro esecuzione. Tutto è stato veramente molto saporito e gustoso. Da leccarsi i baffi.

Tortelli al ragù e a burro e salvia, Arista e patate del Melo, Rosticciana con polenta fritta e spinaci, Necci con la ricotta
Tortelli al ragù e a burro e salvia, Arista e patate del Melo, Rosticciana con polenta fritta e spinaci, Necci con la ricotta

Dopo il lauto pasto ci siamo diretti al Ponte Sospeso a Mammaiano Basso.

Ponte Sospeso a Mammiano Basso
Ponte Sospeso a Mammiano Basso

Qui, da novelli Indiana Jones ci siamo avviati sul traballante ponte che congiunge due versanti della montagna e che permetteva agli operai di Popiglio di raggiungere il lavoro risparmiando molti km di strada a piedi.

Il Ponte sospeso
Il Ponte sospeso

Dopo il ponte abbiamo fatto un veloce passaggio a visitare la Pieve di Popiglio. Una chiesa dalla storia intensa in cui si trovano importanti pezzi d’arte.

La Pieve di Popiglio
La Pieve di Popiglio

Stanchi ma soddisfatti siamo rientrati a Pistoia per continuare il giorno seguente la visita ad altre realtà della Piana Pistoiese.
Per me invece il giro è terminato qua ma ho preso grossi spunti e sicuramente il 6 e 7 Aprile 2019 torneremo in massa per approfondire Pistoia, i piccoli borghi e il buon cibo.

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Vetrina Toscana 

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Scritto da Marco Bechi +393394977937 marcobechi.it@gmail.com

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