Cosa fareste voi se foste invitati a partecipare ad una degustazione anonima? Io ci andrei perché sono curioso per natura e dunque ho accettato ben volentieri l’invito di Chianti Classico Collection. In realtà non è stata una degustazione che mirava a far riconoscere specifici vini ma piuttosto il territorio di provenienza il che non è stato per niente facile.
Ad introdurre l’evento è stato il Presidente del Consorzio del Chianti Classico Sergio Zingarelli.
Il Presidente ha fatto un breve resoconto su positivi andamenti del mercato del Chianti Classico che “Hanno riscontrato, nel triennio 15/17 vendite per 37 milioni di bottiglie in tutto il mondo, in maggioranza comunque negli Stati Uniti ma anche in grande crescita in Italia. Sebbene per l’annata 2017, non buona dal punto di vista climatico abbiamo prodotto solo 207.000 Ha di vino rispetto ai 280.000 del 2016 ma con buoni risultati qualitativi. Nel 2017 ci sono state varie notizie importanti riguardanti il Chianti Classico e, oltre a vari riconoscimenti sulla stampa, c’è stato il riconoscimento a Lamole di Paesaggio rurale e storico d’Italia da parte del Ministero delle Politiche Agricole per il recupero dei vecchi vigneti e olivete terrazzati. Recente notizia è quella di aver conferito proprio ieri a personaggi chiave del mondo vitivinicolo il ruolo di Ambasciatori ad honorem a Massimo Castellani (responsabile AIS Firenze, Italia), Jeffrey Porter(Beverage Director, gruppo Batali & Bastianich), Michaela Morris (wine writer e educator, certified Italian wine expert), Michael Godel (wine educator, firma di WineAlign) e Isao Miyajima (giornalista giapponese, esperto di vini e gastronomia).”
Successivamente Carlotta Gori, nuovo Direttore del Consorzio Vino Chianti Classico, prima volta nella storia, con una donna al vertice, ha salutato i convenuti esprimendo grande soddisfazione per l’andamento di questa edizione del Chianti Classico Collection 2018.
Al termine del suo saluto ha presentato Jeffrey Porter che ha spiegato la prova.
Una prova apparentemente semplice ma assolutamente difficile in cui si trattava di individuare da quale comune proviene il vino nel bicchiere?
Una degustazione per palati esperti in cui bisognava dare valore a molti elementi i quali si dovevano riconoscere assaggiando i vini ed immaginando le mineralità dei suoli, le provenienze, le altitudini dei vigneti. Un giochetto davvero complicato.
È stato interessante rilevare che sommariamente le percentuali di chi ha capito la provenienza e dunque il giusto comune sia stata sempre la maggioranza dunque un grande plauso a tutti noi che abbiamo partecipato e capito ma un applauso più grande va al Chianti Classico che sa regalarci una così grande biodiversità così riconoscibile che non solo fa riconoscere la Toscana ma bensì anche i suoi reconditi comuni.
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Scritto da Marco Bechi +393394977937 marcobechi.it@gmail.com
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