In giro per cantine! Castello di Monsanto un mito del Chianti
Laura Bianchi, imprenditrice di successo nel mondo del vino che tramanda la passione familiare, mi accoglie al Castello di Monsanto e, mentre passeggiamo per le vigne me ne racconta la storia. Fu il nonno Aldo che, nativo di San Gimignano ma emigrato a Milano, negli anni 60, capitato per caso a Monsanto se ne innamoro e fece di tutto per acquistarlo e alla fine ci riuscì.
Nel 1962 iniziarono a produrre vino e fu la grande passione di Fabrizio che, negli anni, ha trasformato Monsanto in una delle più importanti e valenti aziende del Chianti.
A poca distanza dal Castello, sul “Poggio” è stata costruita una terrazza, con le pietre tratte dai vigneti, dalla quale si ottiene una vista impareggiabile a 360° del patrimonio circostante.
Monsanto è un luogo magico da cui traspare la passione e l’attenzione che la famiglia mette nella gestione della proprietà. I dettagli sono tutti curati, niente è lasciato al caso nemmeno nella vinsantaia.
Passeggiando siamo arrivati a un prato stupendo che da ampio spazio al salone di degustazioni dove vengono anche organizzati eventi privati e banchetti ma mai per numeri troppo eccessivi.
La cantina poi è uno spettacolo, grandissima e molto funzionale
Molte le botti grandi nella cantina più nuova che poi, seguendo un percorso ben articolato,
porta nella cantina del 700, tutto sotto terra, sino alla galleria delle barrique
e poi alla cantina privata dove vengono conservate le annate concomitanti a eventi particolari dei membri della famiglia Bianchi
protette dal particolare microclima e dalle concrezioni che si formano intorno alle bottiglie
più avanti si trovano le annate storiche di Monsanto. Oltre 120.000 bottiglie dal 1962 in poi che rendono Monsanto la cantina con il più alto numero di bottiglie storiche esistenti.
Dalla cantina si accede poi alla sala degustazione.
Laura è riuscita a coniugare il grande estro del padre Fabrizio nella gestione di Monsanto salvaguardandone la tradizione e la territorialità che il padre, con grande intuizione, iniziò nel 1962, creando il primo Cru’ di denominazione, la Riserva il Poggio.
Al termine del bel giro attraverso le meraviglie di Monsanto sono arrivato al momento della degustazione che mi ha regalato momenti molto interessanti
ed il culmine è stato quando Laura ha aperto una bottiglia di Riserva il Poggio 1972, annata molto particolare per un attacco di Botrytis. Il vino, seppur di un comprensibile colore aranciato, è risultato di una piacevolissima freschezza, sempre vivo e gradevole, veramente una sorpresa.
Grazie a Laura e a Monsanto!
Contatti:
Fattoria di Monsanto
Via Monsanto, 8 – 50021 Barberino Val D’Elsa (Firenze) Tel +39 0558059000
e.mail monsanto@castellodimonsanto.it sito web. www.castellodimonsanto.it
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Scritto da Marco Bechi +393394977937 mb@marcobechi.it
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